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“L’Arcisate-Bisuschio avanza”

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24 Luglio 2012

Un lettore, Valter Abele Zaccuri, sta facendo una ricognizione sui cantieri aperti per le grandi opere ad Arcisate. Questo il suo reportage

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Caro direttore,
con ritmo notevole avanza il cantiere della strada, lunga 4,7 km “come un DVD”, che dalla zona industriale di Arcisate, attraversa la via Dovese e Cantello, il Baranzello, la piana di Luscino e il sottopasso, che “sa da fare”, incrociando la via Giacomini, dove rasenta il vecchio cimitero abbandonato di Brenno e una linea fognaria, che probabilmente verrà potenziata convogliando tutta la plaga circostante nel depuratore non lontano.

IL VIDEO CON LA POSA DELLA PRIMA PIETRA

Le acque della palude sono “costrette” ai lati dello sbancamento, ora oggetto di riempimento e livellamento con materiale buono, sassoso, per la sopraelevata mentre sotto il monte Useria e arrivando in territorio di Bisuschio, lo spazio per la strada è stato ricavato a fianco di quella esistente, anche qui con riempimento di zona bassa, inevitabilmente umida, in parte resa coltivabile, dai contadini, strappandola alla palude e dove in caso di piogge forti ricompare un laghetto, fino a tracimare nel torrente, che comprende l’uscita del depuratore, che dopo “diversi giri o autostop”, mischiandosi, infischiandosi, o fischiettando, finisce naturalmente nel mare, Adriatico.
Più avanti si incrocia la via che porta alla frazione Piamo, di Bisuschio, fornita di stazione ferroviaria, vicino al liceo e in corrispondenza della strada per il campo di calcio, dove il traffico si convoglierà in una rotonda di raccordo mentre la parte terminale di arrivo, a riprendere la statale 344, per Porto Ceresio, il lago e la Svizzera, o l’Alpe Tedesco, per la Valganna e l’ospedale di Cuasso, finché ci sarà, è per ora solo delimitata con rete in plastica rossa, come da programma che prevede il termine di consegna nel giugno 2013.
Dalle foto allegate è possibile rendersi conto dello stato di avanzamento, come una colata dell’Etna, o una crepa da “Big One”, in cui sarà interessante vedere anche la costruzione del sottopasso in zona Cavalca, di una ventina di metri, sotto la via esistente che probabilmente sarà deviata; all’incrocio con la via Piave, invece, valutando ad occhio e croce o a spanne, potrebbe realizzarsi una rotonda a 8, fra le vie Oberdan, in parte complanare, c.le Molino, c.le Useria e la semi abbandonata via Bassi, sterrata a interrotta a metà nei due sensi, da cui forse però queste ultime resteranno tagliate fuori, o incluse indirettamente, per ragioni di sicurezza, con varianti evidentemente non contemplate, o evidenziate, nella fascicolatura distribuita dall’Anas, che ha ripreso il progetto originariamente della Provincia.
Potremo così dire “addio alla curva della morte”, che prima di essere “smussata” fu oggetto di svariati incidenti di rilievo, nonché a un tratto pericoloso, soprattutto con buio o nebbia, in cui, per tragica fatalità e anche piuttosto recentemente, un paio di persone hanno perso la vita, uscendo di strada e finendo sullo stesso palo sottostante, in legno, dell’elettricità ma senza luce.
Complimenti, quindi e comunque “giù il cappello” allo staff del cantiere, di cui lo stesso vale per la ferrovia internazionale, perché stanno realizzando un’opera, nel suo insieme, davvero notevole e d’altronde sono ormai inutili scetticismi, o conservatorismi, dovendo abituarsi, o rassegnarsi, inchinandosi alla maestosità dei lavori, nella speranza che servano per tempi migliori.
Grazie e come sempre cordiali saluti e buona giornata.
 
Valter Abele Zaccuri

Valter Abele Zaccuri

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