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“E intanto a Damasco…presidente le annuncio che Clerici è con noi”

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24 Luglio 2012

Egregio direttore,

Quando ho letto della dichiarazione dell’assessore Clerici in favore di Assad mi è venuto immediatamente da sorridere immaginando a migliaia di chilometri di distanza uno zelante funzionario siriano che porta la notizia al suo presidente assediato dai ribelli.

«Presidente, l’assessore all’ecologia di Varese Stefano Clerici è con noi»

«Ottimo – deve aver commentato Assad – chiedetegli se può mandarci qualche guardia ecologica che siamo a corto di uomini»

Fin qui siamo al grottesco, ma il sorriso certamente si smorza davanti alle reazioni della comunità siriana di Varese perché per loro la guerra in Siria non è un nuovo telefilm dopo quelli della serie: Iraq, Israele, Libia, e della fortunatissima saga “Afghanistan”, ormai all’ undicesima edizione, ma una realtà terribile che solo la generazione che ha vissuto la seconda guerra mondiale può riuscire a capire davvero.
Quindi è chiaro che la dichiarazione di Clerici, dapprima un po’ troppo calcistica, e poi rettificata nel senso della difesa dei cristiani suona superficiale, ma certamente non è meritevole della sassaiola mediatica che pare gli si stia avventando contro.
Nel merito della faccenda siriana, 

da leghista dico solo che secondo noi i popoli dovrebbero essere liberi di filarsi da sé la propria storia, anche nelle sue pagine più tragiche come quelle di una guerra civile, senza intromissioni esterne che solitamente si concretizzano in bombardamenti per niente intelligenti.
A questo proposito trovo squallido che proprio il Partito Democratico chieda all’assessore di abiurare le sue affermazioni fino a chiederne le dimissioni.
Il Partito Democratico, lo stesso che ha votato i bombardamenti sulla Libia, lo stesso che nel 1999 con presidente del consiglio Massimo D’Alema fece bombardare la Serbia e che sono pronto a scommettere voterebbe in Parlamento anche a favore di bombardamenti contro la Siria, farebbe meglio a tacere.
Infine mi permetto di consigliare ai siriani di Varese, se davvero vogliono portare democrazia e progresso nel loro Paese, di abituarsi all’idea che la libertà di pensiero vale per tutti, anche per chi magari non è abituato a contare fino a cento prima di scrivere su Facebook.
 
Marco Pinti, segretario cittadino Lega Nord

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