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Perché avete escluso i nostri bambini dallo scuolabus?

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10 Settembre 2012

Gentile Direttore,
siamo i genitori dei 55 bambini che, grazie alla delibera comunale fatta in primavera del 2012 , sono rimasti esclusi dal servizio di trasporto scolastico, gestito dal cumune. Il sindaco Samuele Astuti e con lui l’assessore ai Servizi educativi Filippo Cardaci (nella foto) hanno motivato tale decisione come una scelta esclusivamente politica, non economica, per favorire la mobilità pedonale e ciclabile e creare una «Città dei ragazzi». Ma di quale viabilità o ciclabile stiamo parlando, se sul tragitto che da Gurone porta alla scuola media  non esiste alcun percorso pedonale e mancano persino i requisiti minimi di sicurezza (in alcuni punti non ci sono nè le strisce pedonali nè i marciapiedi). Ma ciò che ci lascia più perplessi sono le argomentazioni del sindaco il quale sostiene che: «Se ci sono più bambini per strada, gli automobilisti andranno più piano. Dunque avremo strade più sicure».
Noi, invece, crediamo che siano le strisce pedonali, i marciapiedi, i dossi e un’illuminazione adeguata a garantire la sicurezza e quindi non vogliamo che i nostri figli diventino «Dossi umani». Il trasporto era un servizio che garantiva a noi genitori, che usciamo presto per andare al lavoro (perché per la maggior parte siamo lavoratori frontalieri), la tranquillità di sapere i nostri figli sani e salvi a scuola.
Inoltre i bambini che frequentano la scuola media hanno un totale di 12-14 materie, cio comporta la necessità di uscire di casa con molti libri e materiele vario. Può capitare che per una giornata lunga con pomeriggio un ragazzo porti uno zaino che pesa tra i 15-20 kg, a cui bisogna aggiungere la borsa per educazione fisica, la cartelletta di tecnologia e artistica e la pianola per il laboratorio di musica. Sono aspetti che l’amministrazione vorrebbe risolvere posizionando degli armadietti all’interno della scuola, mentre il collegio docenti a sua volta si impegnerebbe a razionalizzare il carico.
Sono entrambe ottime idee, il problema è quando verranno realizzate, visto che la scuola inizia tra 5 giorni. Infine, ci sono punti lungo il tragitto dove i nostri ragazzi rischiano di incontrare degli altri ragazzi più grandi e di essere vittima di atti di bullismo (furti , soprusi e violenze). Non è un’ipotesi, è già accaduto.
L’amministrazione risponde che certe zone del tragitto saranno presidiate dai volontari. Ma questa puo’ essere una garanzia? Possiamo stare tranquilli e dedicarci al nostro lavoro con queste incognite? 
Nell’ultimo  anno scolastico avevamo già subìto una restrizione al diritto alla mensa che non è più garantita a tutti i ragazzi, ma solo a quelli iscritti alle 36 ore. Ora ci negano anche il servizio del trasporto. Ma non viviamo in un mondo democratico dove i diritti sono uguali per tutti? Allora perché 55 bambini sì e 55 no? Perché il diritto è garantito solo a quei bambini che abitano a una distanza superiore al chilometro, come se a 300 metri dalla scuola non esistessero pericoli? Come malnatesi siamo delusi da queste decisioni.

I genitori dei 55 bambini esclusi

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