Il sindaco:”Credo nella buona fede di chi mi ha preceduto”

Giovanni Dell'Acqua sta gestendo la difficile situazione dopo il sequestro del parco residenziale. "Noi segnalammo che c'erano delle irregolarità a livello amministrativo, non abbiamo cercato questa situazione"

Ogni addebito andrà chiarito nelle opportune sedi, tutte le accuse andranno formalizzate e dibattute come prevede la legge. Solo così si potranno stabilire le eventuali responsabilità su tutta la vicenda del campeggio Sette Laghi di Azzate posto sotto sequestro preventivo dall’autorità giudiziaria.
Tuttavia, nel decreto spiccato dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Battarino, ci sono parole che pesano come macigni su tutta la vicenda e che in qualche modo chiamano in causa anche le amministrazioni che si sono succedute.
Secondo il giudice sarebbe infatti solo la "mutata gestione amministrativa del comune ad aver rotto un costume perpetuatosi negli anni, tale da far smarrire la "vista" sull’illecità del comportamento dei titolari della società". È un passaggio estremamente delicato perché, qualora fossero confermati gli addebiti, chiama in causa tutto il sistema dei controlli.
Il giudice spiega quello che sembrerebbe essere il contorno della vicenda: "paradossalmente – scrive nell’ordinanza – l’abuso minore, limitato ad un’unità immobiliare o a varianti della stessa, può essere colto e segnalato dall’amministrazione locale o dalle polizie giudiziarie, per eccezione rispetto ad uno sfondo di legalità; mentre un abuso gigantesco viene considerato troppo grande per essere vero, tanto da darsi per acquisito nel paesaggio urbano, nell’ipotesi più favorevole; ovvero nell’ipotesi di protratta collusione si alimenta con solidarietà criminali che impediscono di intervenire".

Due anni fa, invece, in seguito ad una richiesta di verifica e al controllo del geometra comunale, si è capito che c’era qualcosa che non andava all’interno dell’area del campeggio. «C’è stata una richiesta di verifica, sono emerse delle irregolarità e così è partita la segnalazione» spiega il sindaco Giovanni Dell’Acqua che sta gestendo la delicata situazione in cui si trova adesso il comune.
La proprietà del campeggio aveva avanzato una richiesta per l’avvio della costruzione di un pontile e di alcuni impianti sul lago ed è proprio su questa che il "Consorzio Gestione Associata dei Laghi Maggiore, Comabbio, Monate, Azzate e Varese" ha chiesto chiarimenti.
Quando il comune ha individuato delle irregolarità sulla legittimità di interventi su quell’area, protetta di numerosi vincoli di tutela ambientale, ha emesso un’istanza d’ingiunzione di sospensione dei lavori. Istanza che la società proprietaria ha impugnato e portata davanti al Tar che dovrebbe esprimersi a breve nel merito della vicenda.
«Il punto è che in quella zona ci sono dei vincoli strettissimi – spiega il sindaco – figurarsi che anche noi del comune quando abbiamo fatto dei lavori di manutenzione vicino al lago abbiamo dovuto fermare tutto perché abbiamo trovato dei fanghi che non si potevamo toccare».
Ora però, parallelamente al profilo amministrativo del quale si sta occupando il tar, è subentrato l’intervento della procura che, invece, si occupa del profilo penale della vicenda.
«Attualmente – dice il sindaco – io sono solo un mero esecutore di quanto ha deciso il tribunale affidandomi la custodia del campeggio sequestrato. Ieri, mentre avveniva il blitz io avevo l’ufficio pieno di carabinieri che mi aiutavano a capire la situazione e come potermi muovere in accordo con la procura. Non è certo una situazione che mi sono andato a cercare».

Per quanto riguarda il comportamento delle amministrazioni precedenti ("che dovrà essere oggetto di indagine", scrive il giudice) il sindaco da un’interpretazione di altro tono. «Tutte le persone che mi hanno preceduto – spiega il sindaco – sono persone corrette. Posso dire che non era facile capire i termini della vicenda e intervenire. È probabile che non fossero giunte informazioni adeguate di quel che accadeva e che quindi non sospettassero nulla, oppure che la materia era talmente complicata che non si sapesse come intervenire. Non mi sento di accusare nessuno né nutro dubbi sull’onesta di chi è venuto prima».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Settembre 2012
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