Rocca: “L’Insubria dovrà fare un salto di qualità”

Il preside del dipartimento di economia, candidato alla carica di rettore: «Mi sono candidato perché credo nel capitale umano dell'università»

Il candidato:
Matteo Rocca
quarantatre anni, nativo di Lamezia Terme, il professor Rocca si è laureato in Discipline economiche e sociali all’Università Bocconi di Milano, ha successivamente frequentato il corso di dottorato in Matematica per le applicazioni economiche, presso l’Università degli Studi di Trieste. Attualmente è professore straordinario di Matematica ed è all’Università dell’Insubria dal 1998, prima come ricercatore, successivamente, dal 2006, come professore associato.
Autore di circa 60 pubblicazioni di livello internazionale, i settori di ricerca che maggiormente lo interessano sono: ottimizzazione nonsmooth; ottimizzazione vettoriale; ottimizzazione set-valued; disequazioni variazionali; convessità generalizzata.
Dal 2008 il professor Rocca è alla guida della facoltà di economia dell’ateneo.

Professor Rocca, quali motivazioni l’hanno portata a candidarsi?
«Mi sono candidato perché credo nel patrimonio e nella ricchezza di capitale umano dell’Insubria. Sono convinto che la nostra università abbia le carte in regola per essere protagonista nel panorama universitario nazionale. Non siamo più solo un giovane ateneo ma un’università ormai maggiorenne che come tale deve crescere e cambiare. Ho inoltre maturato un’esperienza gestionale negli ultimi anni da preside della facoltà di economia».

Quali sono in questo momento le priorità per l’università?
«A mio avviso la priorità è quella di ritrovare una gestione più trasparente e gettare le basi per avere al suo interno un dibattito aperto e un concorso di idee sui temi che la riguardano. Occorre più progettualità e avere idee chiare su quelle che possono essere le linee di sviluppo future. Sono convinto che si debba passare dai numeri alla qualità dei numeri. Qualità che permettano di distinguere l’Insubria dagli atenei vicini e concorrenti. Dobbiamo incentivare l’avvicinamento alla nostra università, cercare di attrarre i talenti e gli studenti migliori. In questa direzione vanno sicuramente l’apertura del Campus ma anche i progetti per il collegio a Como».

…e che cosa invece "salverebbe" di quello che già esiste?

«Parlando con le persone e visitando le strutture mi sono reso conto di quanto i colleghi, le iniziative e i progetti siano validi ma abbiano anche bisogno di visibilità. Sia interna ma anche e soprattutto esterna. Questa apertura e comunicazione potrebbe giovare e contribuire alla crescita anche di tutto il territorio che ospita l’ateneo».

Qual è la carattersitica o la proposta che maggiormente la contraddistingue dagli altri candidati?

«Nessuno di noi può prevedere il futuro. La differenza tra i candidati la fa quindi soltanto la storia personale, il passato. Tutti abbiamo avuto dei ruoli all’interno dell’università. Personalmente ho sempre cercato di incentivare il dibattito democratico, anche in situazioni difficili. In alcune occasioni mi sono opposto fermamente a decisioni che non condividevo, penso di essere un candidato forte e con la schiena dritta. Particolare rilevante quando si riveste un ruolo delicato come quello di un rettore».

Il prorettore vicario proposto dal professor Rocca è Stefano Serra Capizzano, direttore del Dipartimento di Scienze e alta tecnologia di Como.

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Pubblicato il 21 Settembre 2012
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