Lega un anno dopo, Matteo Bianchi candidato solitario

Domenica prossima il congresso del carroccio. Nel 2011 Bossi impose il segretario provinciale, la base si ribellò e da quella zuffa iniziò la rivolta contro il capo autocrate

Stesso posto, tutt’altra storia. La Lega Nord terrà domenica 30 settembre il congresso provinciale all’Ata Hotel di Varese, dove lo scorso anno, una clamorosa contestazione contro Umberto Bossi, diede inizio alla caduta politica del capo.
Si tratta della prima assise provinciale del post Bossi, in un clima oramai normalizzato, con la componente maroniana che ha preso il comando della navicella padana. L’unica sezione bossiana doc è quella di Busto Arsizio, ormai enclave solitaria di una corrente che è ancora il 20-25% del partito, ma che per ora è stata messa all’angolo. Rosi Mauro è stata cacciata, Renzino il trota è scomparso dalla scena politica.
Nei giorni scorsi girava come battuta che il presidente del congresso sarebbe stato Andrea Gibelli, lo stesso che lo scorso anno, per poco, non fu aggredito per aver cassato la votazione, proclamando Maurilio Canton tra la rissa generale, e lo sguardo impassibile di Roberto Maroni a cui tutti guardavano come il capo delle rivoluzione della base contro l’autocrazia bossiana. Aspettava il momento giusto. Oggi la rivoluzione c’è stata, e l’ha fatta soprattutto Belsito, il tesoriere incauto. Roberto Maroni è segretario federale, lanciato nei sondaggi al 5% a livello nazionale,  con una Lega che sta scoprendo persino una diversa impostazione estetica. Via il Dio Po e le sbruffonate, avanti con i messaggi più pragmatici e meno carismatici: “Prima il nord” sostituisce la “Padania e il vento del nord”, e così via. C’è tempo fino alle 8 di mattina di venerdì 28 settembre per presentare un candidato alternativo, ma per adesso l’unico ad avere ufficializzato la sua presenza è Matteo Bianchi, 33 anni, giovane sindaco del paese di Morazzone, consigliere provinciale, maroniano in carriera, uno dei pochi sindaci ad aver cercato di portare le ronde nel suo comune, noto alle cronache soprattutto per aver querelato Vittorio Sgarbi che lo accusava di distruggere ville antiche. Il clima è sempre guardingo: «Matteo adesso deve stare zitto sennò lo impallinano» diceva fino a qualche giorno fa un dirigente locale. Bianchi è però anche un amministratore ormai esperto, ed è nella leva dei sindaci maroniani che sono stati la spina dorsale del cambiamento antibossiano. E’ anche spiritoso, nelle sue foto su facebook viene accostato spesso a un personaggio tv degli anni ottanta che gli somiglia, "Ralph  supermaxieroe".
Il voto appare scontato. Il congresso sarà presieduto dal commissario provinciale, il senatore Massimo Garavaglia. Sarà un congresso di assestamento. La Lega sta preparando nel frattempo i bus per andare alla manifestazione di Venezia. Sostiene ancora l’alleanza con il Pdl in regione, in provincia e al comune di Varese; non ha dato finora segnali di autonomismo spinto, anche perché sta ragionando sul futuro dopo gli scarsi risultati delle ultime elezioni amministrative, dove, la decisione di andare da soli, è stata ovunque penalizzante.

dal web: 
Bianchi che si insedia a sindaco nel 2009 

Campagna eletorale di Matteo Bianchi

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Pubblicato il 26 Settembre 2012
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