Campeggio sequestrato, la società si difende

La presidenza della società “I Sette Laghi spa” che gestisce il camping/residence in riva al lago di Varese replica alle accuse di Legambiente e lo fa per bocca del suo presidente, Alessandro Scandroglio, indagato per reati legati alla lottizzazione abusiva e reati ambientali nell’ambito dell’indagine della magistratura sui presunti abusi nell’area di Azzate: «Quanto asserito da Legambiente risulta privo di fondamento, fuorviante e quindi lesivo della immagine della I Sette Laghi tenuto conto altresì della attualità della vicenda. In particolare non vi è stata alcuna utilizzazione di aree demaniali conseguente al ribassamento del livello del lago, atteso che l’insediamento della I Sette Laghi nasce agli inizi degli anni 70 su aree catastalmente in proprietà della medesima – spiega in una nota Scandroglio -. Piuttosto è a dirsi che in virtù dell’innalzamento del livello del lago sono confluite nella disponibilità del demanio lacuale aree di proprietà della I Sette Laghi come da decreto prefettizio nr. 7332/76. Ancora, le aree di proprietà della I Sette Laghi non intralciano in alcun modo la percorrenza trasversale della fascia rivierasca, nè è mai stato impedito di raggiungere e transitare sulle sponde lacuali. Ancora più grave e totalmente destituita di fondamento “presumere” che vi siano reflui a lago provenienti dall’insediamento. La I Sette Laghi è da sempre dotata di depuratore per le acque reflue regolarmente concesse dalla autorità competente anche a seguito di ingenti investimenti per realizzazione di vasca di accumulo e di due stazioni di pompaggio atte a far confluire i reflui nel collettore consortile circumlacuale».

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