L’unione fa la forza. Cento scuole unite nell’Asva

Nata sei anni fa dall’unione di 37 istituti, oggi conta sull’adesione di 89 scuole statali e 11 private. Riunisce vari attori in tavoli diversi per migliorare, nonostante la crisi

Negli ultimi quindici anni, la scuola ha subito pesanti trasformazioni. La decentralizzazione dei poteri con il passaggio dallo Stato alle Regioni, le riforme che si sono succedute, la carenza progressiva dei fondi, hanno fatto sì che il sistema educativo mutasse. Le scuole si sono ritrovate ben presto sole ad affrontare un contesto socio economico nuovo, con sfide ardue rese ancora più complesse dalla diminuzione di consenso sociale. Il senso di pesantezza ha indotto alcuni operatori della scuola a mettersi intorno a un tavolo e a tentare una via per reagire all’involuzione progressiva. Nel 2006, in provincia di Varese, è nata l’Asva, un’associazione che raccoglie istituzioni scolastiche ma anche singoli operatori, studenti e genitori, con la voglia di mettersi in gioco per costruire un’alternativa propositiva dove si coniugano soluzioni e riflessioni. Oggi, i 33 istituti iniziali sono diventati 100, di cui 89 statali (85%) e 11 paritari. Questa mattina, giovedì 27 settembre, al liceo Frattini di Varese si sono ritrovati per capire lo stato dell’arte, presentare i progetti e mettere sul tappeto nuove idee. Tra i promotori di Asva il preside del “maxi” comprensivo di Malnate Lucio Valli, il direttore dell’istituto De Filippi Filippo Baggio e la dirigente del comprensivo di Saronno Ignoto Militi Anna Rossatto: « Oggi ci troviamo a operare in un contesto nuovo, più complesso e articolato – ha spiegato Baggio – È aumentata la complessità e sono diminuite le risorse. L’istituzione scolastica si trova, a volte, a essere l’unico interlocutore di ragazzi che si muovono in un territorio dove la Cultura ha sempre meno importanza e i valori, che esse incarna, sempre più sviliti. Gli operatori della scuola accusano questa nuova responsabilità e hanno bisogno di confronto e condivisione per mettere insieme e far fruttare al massimo la passione, la voglia e l’entusiasmo che, presi da soli, rischierebbero di veder vanificare».

L’Asva ha così sviluppato, al suo interno, tavoli e competenze diverse, differenti a seconda del grado di educazione, del territorio, dei soggetti, delle tematiche. Ci sono tavoli aperti che operano a Varese, a Busto, a Gallarate, su temi quali la disabilità, l’affettività e la sessualità, la tecnologia. Sempre più genitori vengono coinvolti per ritrovare quel senso di appartenenza che la scuola inclusiva vuole comunicare.

Lavori articolati sono stati costruiti e sono a disposizione su temi come la sicurezza, la sessualità, i protocolli dei passaggi da una scuola all’altra. E, per il futuro, è in cantiere un approfondimento sull’introduzione della tecnologia nell’insegnamento: pregi e difetti di un’evoluzione che è al passo con il linguaggio dei giovani ma che rischia di far perdere loro la capacità di analisi nel nome di collegamenti ipertestuali. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Settembre 2012
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