Scuola materna in rosso, le mamme chiedono al Comune uno sforzo in più

Scade la convenzione tra Fondazione che gestisce l'asilo e il Comune: non bastano più i 30 mila euro degli anni scorsi, ma il Comune non può garantirne altri. Rimane l'opzione parocchia

«Caro Comune, aiutaci per non dover dire addio al nostro asilo». Si può riassumere così la lettera che i genitori dei bambini della scuola materna “Angela Dell’Acqua” hanno recapitato al sindaco di Casciago Beniamino Maroni, all’assessore competente Roberto Vitali e ai capogruppo in consiglio comunale (Marco Zanotti, Andrea Zanotti e Marino Brovedani). Una lettera accorata, che parte dall’aumento delle rette, passate da 170 a 200 euro al mese (senza contare pre e post asilo, per cui i genitori devono sborsare altri 35 e 20 euro), per arrivare a chiedere uno sforzo in più al Comune: il prossimo martedì 9 ottobre verrà discusso in consiglio comunale il rinnovo della convenzione triennale tra la Fondazione che gestisce l’asilo e il Comune e i genitori chiedono che l’amministrazione comunale apra il portafogli e versi qualcosa in più dei 30 mila euro stanziati nelle precedenti annualità, per garantire alla scuola materna una sopravvivenza più tranquilla. La Fondazione che gestisce l’asilo, presieduta da don Norberto Brigatti e della quale fanno parte a vario titolo comunità pastorale, suore e gli stessi genitori, ha i conti in rosso e non bastano più gli aiuti di Stato, Regione e Comune, dovuti visto che la scuola materna è una paritaria: «Le rette sono aumentate, i genitori non possono farsi carico di tutto il peso del debito – spiega Roberta Farina, rappresentante dei genitori -. In un momento di crisi come questo non si possono chiedere troppi sforzi, ci sono famiglie che fanno fatica. Il paese non si può permettere di perdere anche la scuola materna. Temiamo che la scelta di intervenire drasticamente solo sulle rette scolastiche porterà ad un calo delle iscrizioni, con l’aggravio dei problemi finanziari e, ben più importante, ad un comune senso di sconfitta derivato dal considerare la scuola più un costo che una risorsa. Da genitori preferiremmo che venisse ridotta la spesa per i fuochi di Sant’Eusebio e aumentato il versamento all’asilo».

 

Da parte sua il Comune, per bocca dell’assessore della partita Roberto Vitali (per altro anche membro del cda della Fondazione in quota amministrazione comunale), afferma di non poter fare di più: «Lo stanziamento sarà invariato – spiega Vitali -. Il Comune ha subito la decurtazione dei trasferimenti dallo Stato del 30%, ma riesce a mantenere questo stanziamento senza tagliare. Mi piacerebbe poter ripianare il debito, ma in questo momento pensare a interventi straordinari da parte dell’ente comunale è impensabile. Soluzioni? Ne vedo poche, se non un ulteriore aumento delle rette: al momento i genitori pagano 10 euro al giorno per un servizio completo e di qualità. Credo possa essere fatto uno sforzo ulteriore».

 

A chiarire lo stato dei conti è Luciano Ferrante, autodefinitosi “grillo parlante” della Fondazione che gestisce la scuola materna casciaghese, della quale è vicepresidente: «Dal 2007 ad oggi ogni anno il buco si allarga: siamo a circa 33 mila euro – spiega Ferrante, uomo di grande esperienza e attuale presidente di Federmanager Varese -. Fino a qualche anno fa c’erano le suore e molto più volontariato, mentre oggi ci sono delle professioniste come educatrici che devono essere giustamente retribuite. Con i fondi statali, regionali e comunali (5, 30 e 30 mila) più le rette (gli iscritti sono 52 e diventeranno 56 a gennaio) riusciamo a coprire 160 mila euro, mentre i costi si aggirano intorno ai 185 mila: mancano 25 mila euro per la prossima annualità da trovare e non bastano più raccolte fondi, banchetti, iniziative estemporanee per quanto meritorie. Al Comune possiamo chiedere di sederci ad un tavolo e ragionare: chiedere più soldi è irreale in un momento del genere, ma si potrebbe pensare a rivedere le regole, come per esempio l’assunzione a carico dell’amministrazione comunale delle spese di manutenzione straordinaria. Pochi anni fa sono stati messi i pannelli fotovoltaici sul tetto: la Fondazione ha contratto un debito da 30 mila euro che deve ancora pagare. Questi costi come quelli delle finestre cambiate, solo per fare due esempi, potrebbero essere assunti dal Comune, sgravando la Fondazione da spese importanti. La vera soluzione però sta nel buon cuore dei casciaghesi: qualcuno che può mettere mano al portafogli per aiutare l’asilo ci sarebbe, ne sono sicuro».

 

Detto ciò resta il buco della Fondazione che gestisce la scuola materna: altri soldi il Comune non ne dà perché non può (ci sono altri 15 mila euro per l’asilo di Morosolo) e chiederne altri ai genitori sembra fuori luogo in un momento di crisi come questo. Rimane la comunità pastorale, cioè la parrocchia, che della Fondazione esprime il presidente, vale a dire il parroco pro tempore: è impensabile che dia una mano in una situazione di difficoltà che coinvolge anche tanti parrocchiani?

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 05 Ottobre 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.