Elsa, il segugio che salva gli animali feriti
Il suo fiuto permette agli agenti di rintracciare gli ungulati che rimangono coinvolti in incidenti oppure che vengono colpiti dai bracconieri
Anche Elsa, cucciolona di 8 anni, si è messa in posa accanto agli agenti della polizia provinciale che oggi hanno incontrato i cittadini durante un open day organizzato in Piazza Monte Grappa. Che abbia un fiuto particolare per il lavoro è cosa scontata. Le sue giornate sono infatti impegnate nella ricerca di odori particolari. Come quelli delle tracce di sangue lasciate dagli animali selvatici feriti che Elsa, segugio di Hannover, aiuta a rintracciare e curare. «Elsa fa parte della sezione specialistica faunistica della Polizia provinciale – spiega l’agente Renato Robbiati, il suo conduttore – è addestrata per ritrovare gli animali, grossi ungulati in particolare, che rimangono coinvolti ad esempio in incidenti con auto oppure feriti da bracconieri. Grazie al fiuto di Elsa possiamo individuare questi esemplari, sedarli e successivamente affidarli ai veterinari. Gli animali che vengono feriti, anche se sono di grossa taglia, sono condotti dalla polizia provinciale nei centri specializzati nella cura di animali selvatici. Attualmente non ce ne sono in provincia di Varese ma il più vicino si trova presso il Wwf di Vanzago».
Elsa ha appreso i fondamentali di questa attività fin da cucciola. È stata addestrata nei primi mesi di vita e per lei le prove non finiscono mai: «Il primo esame l’ha superato a un anno. Per essere abilitata a svolgere questa funzione doveva ottenere almeno il giudizio "molto buono" e così è stato. Ogni tre anni l’esame viene ripetuto». L’attività della sezione faunistica della polizia provinciale è molto ampia e articolata: «Ci occupiamo del recupero degli ungulati feriti anche per fornire alla regione i rapporti sui sinistri che vedono coinvolti gli animali selvatici. Inoltre siamo sempre in attività, spesso anche di notte, per contrastare la diffusione del bracconaggio, che è aumentata insieme al crescere del numero degli ungulati presenti sul nostro territorio».
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