Cena fascista: Anpi, sindacati e Pd protestano

Una cena per festeggiare la ricorrenza della marcia su Roma scatena la polemica. Da una parte Nello Riga, segretario provinciale de La Destra, organizzatore dell’evento; dall’altra movimenti antifascisti, sindacati e partiti del centrosinistra che protestano e attaccano l’ideatore della manifestazione.

Partiamo dall’inizio. Riga, 55 anni, fascista dichiarato, sulla sua pagina Facebook personale (piena di busti del Duce, fasci littori, foto di viaggi a Predappio e braccia tese) ha lanciato mercoledì scorso (17 ottobre) l’idea di una cena in un ristorante di Cittiglio per commemorare il 90° anniversario della Marcia su Roma, che cade il prossimo 28 ottobre: «Ognuno festeggia ciò che vuole – spiega Riga (nella foto) -. È un evento che quando c’era l’Msi si faceva tutti gli anni, prima che Fini sciogliesse il partito, un’occasione di ritrovo per chi non può andare a Predappio. Saremo una cinquantina, giovani e meno giovani. Quattro gatti che non fanno paura a nessuno: non siamo terroristi, ma gente che vuole ricordare un momento storico importante, una rivoluzione di popolo guidata da Sua Eccellenza, o il Nonno, come lo chiamo io. Ci contestano? Io non ho mai rotto le balle quando ci sono le celebrazioni del 25 aprile: guardino a casa loro e rispettino le idee diverse dalle loro».

Una volta diffuso l’annuncio, si è scatenato il fronte contrario all’iniziativa. Anpi, Cgil, Cisl, Uil, Pd di Laveno Mombello hanno diffuso comunicati durissimi per contestare l’iniziativa e protestare contro la stessa: «Molte le considerazioni che si possono trarre da vicende come questa e da altre che hanno, purtroppo, caratterizzato la vita politica in provincia e in Italia. I partigiani e gli antifascisti sono indignati di fronte a questi atti e a queste provocazioni tanto più gravi in una situazione come quella presente, di crisi economica, di malcostume etico e morale che produce e si accompagna alla sfiducia nelle Istituzioni democratiche – si legge nella nota dell’Anpi -. A questo punto ci domandiamo: quale risposta danno a queste provocazioni fasciste i partiti democratici della provincia, i sindacati, le forze dell’ordine, la giustizia e la società civile? I partigiani e gli antifascisti, impegnati in difesa della democrazia, attendono risposte».

Le risposte sono arrivate. I sindacati hanno diffuso un comunicato congiunto nel quale si legge: «Un’iniziativa inqualificabile che non può che indignare tutti coloro che si richiamano ai valori fondanti della Costituzione Italiana. Riteniamo necessario che le autorità preposte e le forze dell’ordine valutino questa iniziativa con la dovuta attenzione, tenendo conto di quanto è previsto dalle leggi vigenti. Ribadiamo il ruolo essenziale che, da sempre, il sindacato ha svolto nel difendere il sistema democratico. L’antifascismo, principio irrinunciabile del movimento sindacale e dei partiti democratici, va difeso, diffuso e condiviso. Invitiamo quindi le forze politiche, le associazioni, le varie forme di aggregazione della società civile, i cittadini tutti ad unirsi al nostro appello contro ogni forma di fascismo e per la democrazia».

«Evidentemente si pensa che dopo novant’anni, la memoria di quello che è seguito ai quei tragici e drammatici eventi, si sia assopita. Un vano tentativo di alterare la realtà d’oggi con un falso racconto del passato – commenta Massimo Rattaggi, segretario di circolo del Pd di Laveno Mombello -. Commemorazioni di questo genere sono un’offesa per tutti, soprattutto per chi ha sofferto o è morto sotto il fascismo, e non devono essere tollerate dagli organi competenti. Il Partito Democratico, circolo di Laveno Mombello, esprime tutta la sua indignazione, e preoccupazione, per la spudoratezza e la mancanza di vergogna degli organizzatori dell’evento».