Maroni e la Lega al voto nei gazebo, aspettando l’Election day
Grande affluenza per le prime “primarie” leghiste per il “Governatore della Lombardia”. Favorito è Maroni, ma l’ex ministro dell’interno, che ha votato in piazza Monte Grappa, ha scelto Salvini
C’è grande vivacità nei gazebo che la lega Nord ha organizzato per questo weekend in molte piazze del nord Italia. Gazebo che erano destinati alla firma per tre “referendum”: sull’Euro, sull’Imu, e sul 75% delle tasse alla propria regione, ma che in Lombardia avevano anche il sapore delle Primarie. Sabato e domenica, nei molti punti sparsi per la provincia e la regione, si poteva infatti votare il nome del candidato governatore della Lega: un sondaggio tra elettori che ha molto appassionato e ha visto una partecipazione massiccia.
Anche Roberto Maroni è andato a votare per le primarie, in piazza Monte Grappa a Varese: trasformando così il centro di Varese, con la presenza di Roberto Formigoni sabato pomeriggio e la sua domenica mattina, nel luogo di avvio della campagna elettorale per la Regione Lombardia.
Maroni è il favorito in queste primarie da Governatore della Lega, ma lui ha fatto una scelta diversa: «Il voto è segreto, ma ve lo dico: ho votato Matteo Salvini. Perchè è un giovane, è una persona di grande capacità ed energia, ha grande dirittura morale e esperienza. Tutto questo fa pensare che possa essere un ottimo governatore della Lombardia».
Nei giorni scorsi è stato citato molte volte anche il sindaco di Varese Attilio Fontana, tra i papabili: «L’avete citato voi…» precisa l’ex ministro dell’interno ai giornalisti, proseguendo: «Fontana è un ottimo sindaco e io spero che riuscirà a concludere il suo mandato. Per il resto, vedremo domani i risultati delle firme ai Gazebo. Più precisamente, lunedì mattina Matteo Salvini terrà una conferenza stampa a Milano per fare una valutazione di questa straordinaria due giorni di gazebo, dando anche i risultati delle votazioni, poi domani alle 15 ci sarà in sede il consiglio federale per valutarli».
Per quanto riguarda le elezioni, è ormai noto che la Lega punti su un “Election day” in primavera, più che ad una data di elezioni ultra anticipate a dicembre: «Deciderà il prefetto – precisa Maroni – Io ripeto però che a marzo o aprile ci saranno le elezioni politiche: fare delle elezioni prima vuol dire buttare "nel cesso" 50 milioni di euro. Voglio vedere, di questi tempi, come giustificherà la spesa il Prefetto, a cui sta la decisione. In ogni caso la Lega è pronta e tonica, e la prova è questa: tornata a scendere in piazza, dopo momenti di vergogna, vede come risultato 200mila persone andate in 2000 gazebo»
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