Esplosione nel cantiere di Pedemontana
Un forte boato intorno alle 21.45 di giovedì sera si è udito a chilometri di distanza. Sul posto 118, carabinieri e vigili del fuoco. Non vi sono feriti, ma vetri rotti nelle case vicine
Un’esplosione talmente forte da far saltare i vetri a molte case di Lozza, e avvertita a chilometri di distanza, poco dopo le 21.45 di giovedì 25 ottobre.
Poi, nei minuti successivi, centralini impazziti a 113 e vigili del fuoco. E’ stata una serata molto movimentata quella vissuta nel cantiere di Pedemontana di Lozza, proprio affianco alla strada provinciale 57.
Motivo: con ogni probabilità lo smaltimento di alcuni inneschi delle mine che servono per gli scavi.
LO SCOPPIO PROGRAMMATO– E’ l’ora di cena e nel cantiere di Lozza scoppia come spesso accade una carica, preceduta da alcune sirene. La chiamano l’esplosione "programmata": i residenti ci sono abituati, quasi non ci fanno caso, tutto ok.
IL BOATO – Ma poco dopo le 21.30 il paese viene scosso da un boato incredibile.
I vetri delle case di via Piave e di via Pravallo vanno in frantumi. Addirittura le porte di alcuni garages vanno fuori asse. Persone in strada, sguardi impauriti, cellulari in mano.
L’ALLARME – Alla redazione di Varesenews arrivano alcune chiamate: "Correte, è scoppiato il cantiere". Lo stesso avviene al 115 di Varese e al numero unico di emergenza 112.
I SOCCORSI – Sul posto arrivano numerosi mezzi dei vigili del fuoco (nella foto scattata alle 22), i carabinieri e la polizia di stato, oltre alla protezione civile di Lozza. L’area viene transennata e il cantiere illuminato per verificare l’accaduto. Anche il 118 invia per precauzione un’automedica e un’ambulanza.
LA DINAMICA – Solo attorno alle 22.30 si riesce a ricostruire l’accaduto. Alcuni operai che lavoravano allo scavo, probabilmente per smaltire degli inneschi di esplosivi avanzati, scavano una buca. Siamo fuori dalla galleria per alcuni metri, proprio sotto ad un enorme braccio meccanico di uno scavatore. Sembra che il gruppo di lavoratori abbia seguito le procedure di sicurezza: esplosivo in buca, allontanamento per evitare i detriti della deflagrazione. Una sorta di scoppio programmato, insomma, ma col solo obiettivo di liberarsi dell’esplosivo. E qui avviene il botto, che infrange i vetri delle case ad un centinaio di metri di distanza. Il cantiere è ospitato in un’enorme conca, in parte naturale, in parte frutto dello scavo che ha appianato la superficie dove passerà un tratto della nuova strada. Lo spostamento d’aria che ne è seguito deve essere stato impressionante, ed è da imputarsi a questo fenomeno il fatto che si sieno registrati danni a centinaia di metri. Diverse persone hanno garantito di aver avvertito lo scoppio non solo a Gazzada, ma anche ad Azzate.
LE INDAGINI – Sul posto in serata si è recato anche il Questore di Varese Danilo Gagliardi ed è stato avvisato il magistrato di turno. In nottata sul posto hanno fatto i rilievi gli agenti della polizia scientifica, per accertare le responsabilità dell’accaduto. L’area del cantiere non è stata posta sotto sequestro. Danni sono da segnalare anche nel punto dove è avvenuta la deflagrazione: alcuni macchinari hanno subito qualche ammaccatura, e l’esplosione ha lasciato un cratere di circa tre metri di diametro.
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