“La memoria della storia rinnovi il bisogno di pace”
La pioggia e il cielo grigio calati su tutta la provincia non hanno smorzato l'ufficialità e la celebrazione della giornata dell'Unità nazionale e quella delle Forze Armate
La pioggia e il cielo grigio calati su tutta la provincia non hanno smorzato l’ufficialità e la celebrazione della giornata dell‘Unità nazionale e quella delle Forze Armate che un po’ in ogni piazza ha schierato divise da gran cerimonia, bande musicali e corone di fiori per i caduti della Grande Guerra.
A Varese le celebrazioni, organizzate dal Comitato Provinciale di Varese della Confederazione Associazioni Combattentistiche e Partigiane, hanno percorso l’arco Mera di piazza San Vittore per la deposizione della corona di fiori ai caduti e sono proseguite poi con il tradizionale rito in piazza Repubblica dove alla presenza della autorità civili e delle forze armate è stato reso onore ai caduti di fronte all’imponente monumento che sovrasta la piazza.
Schierati in gran ordine di fianco alla banda c’erano tutti i maggiori rappresentanti delle forze armate in inappuntabile divisa da cerimonia.
La parola durante la celebrazione è stata invece presa dal vicesindaco Carlo Baroni, in rappresentanza dell’amministrazione comunale e da Silvio Botter per la Confederazione Associazioni Combattentistiche-Comitato Provinciale di Varese.
«Ci ritroviamo a far memoria di un avvenimento lontano – ha detto il vicesindaco Baroni durante la cerimonia -: la fine della grande guerra, il ricordo dei caduti di tutte le guerre e nello stesso tempo a celebrare la giornata delle forze armate. Ma credo ancor di più a rinnovare il nostro bisogno di pace. Il desiderio della pace è una delle componenti fondamentali della coscienza contemporanea, tuttavia focolai di guerra, violenze e oppressioni, impossibili convivenze, continuano riecheggiare in diverse parti del mondo. Ma il contrario della pace non è soltanto la guerra: la pace e diritto la convivenza pacifica alla ricerca della verità alla giustizia alla libertà della persona in definitiva al rispetto dell’uomo con la sua dignità e la sua interiorità. Condizione fondamentale della pace – ha aggiunto Baroni – è il cambiamento del cuore dell’uomo. Lo ribadiamo oggi in questo momento storico, un momento di smarrimento confusione dove non sembra più esserci un ideale adeguato, dove non sembra esserci più nulla che ecceda l’aspetto utilitaristico e del facile farisaico moralismo, per il quale si è sempre pronti a dividere il mondo in buoni cattivi, ma dove i cattivi sono sempre gli altri».
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