Quel Guttuso che appassiona ancora

Il capolavoro ritrovato a Villa Mirabello coinvolge la città. Numerosi i visitatori nei primi giorni di apertura

Nella rappresentazione della “Fuga in Egitto” di Renato Guttuso al Sacro Monte, c’è molto di più della realizzazione di un’opera d’arte. C’è la committenza di Monsignor Macchi a un artista dichiaratamente laico e difensore dell’ortodossia comunista, c’è il lavoro di un maestro dell’arte in un luogo ricco di suggestioni, c’è la polemica per la  scomparsa di un affresco molto più antico del Nuvolone, c’è l’affetto dei varesini per la Via Sacra. Non è un caso che a pochi giorni dall’apertura siano stati diverse centinaia i visitatori della mostra.

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A molti anni di distanza (era il 1983 quando il maestro di Bagheria lavorava alla Terza Cappella) l’opera di Guttuso riesce ancora a far appassionare  i varesini, grazie anche all’ultima iniziativa degli Amici di Piero Chiara, che presenta a Villa Mirabello il cartone preparatorio dell’opera. Una vera rarità mai esposta al pubblico, proveniente dalle collezioni di Augusto Caravati, accompagnato da una rivisitazione critica  di Rolando Bellini e l’allestimento di Paolo Zanzi. Un’opera imponente di cinque metri per sei, rimansta conservata per trent’anni, di un Guttuso «sacro e profano – come scrive Bellini – che si impegna in un confronto straordinario con un Sacro monte come quello, straordinario sotto il profilo paesaggistico, architettonico e artistico di Varese».

Un capolavoro ritrovato ricco figure simboliche e paradigmi indiziari: dal singolare asino danzante, alla capretta da presepe napoletano, alle figure dei poveri emigranti. L’esposizione è supportata da un affascinante e significativo allestimento realizzato da Paolo Zanzi che ha saputo valorizzare i vari punti essenziali di questo intero progetto: la riproduzione dell’acciottolato invita all’ingresso dove una freccia rossa a sinistra e la riproduzione dell’Angelo di Maria Foris Portas di Castelseprio evocano il passo dell’Esodo e il destino che si compirà.

Ad arricchire il percorso alcuni scatti realizzati mentre Guttuso realizza l’acrilico. Fotografie che ormai fanno parte della storia del Sacro Monte, bellissima quella in cui la mano del maestro delinea la colomba della pace, di evidente ascendenza picassiana. La riproduzione del bozzetto dell’opera custodita al Museo Baroffio e i disegni preparatori permettono una riflessione più ampia della composizione.

A completamente del progetto sabato 26 gennaio alle ore 15.30 Laura Marazzi al Museo Baroffio terrà la conferenza Passi d’arte: La Fuga in Egitto dal Madio Evo a Guttuso. È stato invece annullato l’incontro  con il critico d’arte Rolando Bellini destinato agli Istituti Superiori a Villa Recalcati programmato per giovedì 6 dicembre ore 10.30 a causa dello stato di agitazione delle scuole.

 

Il Capolavoro ritrovato                                             
Renato Guttuso e la fuga in Egitto
mostra omaggio degli Amici di Piero Chiara in occasione del centenario della nascita di Guttuso
a cura di Rolando Bellini e Paolo Zanzi.
la mostra sarà visitabile sino al 3 febbraio 2013
orari: da martedì a domenica 9.30 – 12.30 / 14.00 – 18.00
Ingresso libero

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Pubblicato il 29 Novembre 2012
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