Partecipazione e territorio per essere felici di avere Malpensa

Un folto pubblico e la viva partecipazione dei relatori al centro della tavola rotonda su problemi e vantaggi che derivano dalla presenza dell’hub in provincia di Varese

Non è un caso che l’incontro su Malpensa sia stato scelto per chiudere la tre giorni di dibattiti all’interno di Anche Io e non è di conseguenza un caso che sia stato di gran lunga il più seguito. “Felici di avere un hub” era la domanda, provocatoria al punto giusto, che il direttore di VareseNews, Marco Giovannelli, ha posto ai suoi illustri ospiti: Antonio Colombo consigliere per i trasporti della Camera di Commercio di Varese, Giorgio De Wolf, vicepresidente e assessore al Territorio della Provincia di Varese, Sergio Vedovato, presidente della Provincia di Novara e Luigi Vimercati, assessore al Lavoro e all’Economia della Provincia di Milano. L’aeroporto della brughiera non ha mai smesso di sollevare polemiche, interesse, dibattiti. La domanda posta dal titolo del dibattito ha sollevato interesse nei relatori. Il dato che è emerso, anche grazie al vivace scambio di opinioni con il pubblico, è che Malpensa c’è, è ormai un dato di fatto. Vanno piuttosto analizzati modi e maniere per gestire lo scalo senza che le decisioni piovano sulla testa di cittadini ed enti locali del territorio. Proprio dal territorio è partita l’analisi di Antonio Colombo: “L’area sulla quale insiste Malpensa è una delle più produttive d’Italia e non solo, uno sviluppo senza infrastrutture adeguate non avrebbe senso. Malpensa è fondamentale se osservata in quest’ottica. Se invece ci fermiamo a quello che è successo in passato, a come è nata e come è stata gestita, non posso fare altro che condividere la posizione di quanti affermano che è stata gestita male, come troppe cose in Italia. Malpensa però oggi è una realtà, la sua ricaduta economica è senza dubbio positiva in un’economia internazionalizzata che fa della logistica un punto chiave”. Lo stesso De Wolf è d’accordo sul fatto che la gestione dei problemi a partire dal territorio sia l’aspetto fondamentale dal quale partire: “La domanda se si possa convivere felicemente con un hub è di difficile risposta: è inevitabile che chi si vede passare gli aerei sopra i tetti dirà di no, mentre chi ha investito e si aspetta determinati risultati dirà di sì. Malpensa è nel territorio della Provincia di Varese: c’è senza dubbio la necessità di sviluppare infrastrutture e trasporti efficienti. La risposta alla domanda iniziale non può essere univoca, sarebbe importante riuscire ad arrivare ad essere soddisfatti e trovare un punto d’incontro tra le varie necessità. E’ importante sottolineare che Malpensa non porta solo problemi, che ci sono e sono tanti, ma anche vantaggi in fatto di sviluppo infrastrutturale e sanitario, ad esempio. Bisogna avere un approccio pragmatico e soprattutto riuscire una buona volta ad avere chiarezza su quello che si vuole che diventi Malpensa, coinvolgendo gli enti locali e le province interessate”.

Critico con la gestione di Malpensa e sul futuro che si delinea per lo scalo Sergio Vedovato: “La Provincia di Novara è stata esclusa sia nella fase decisionale iniziale che in quella successiva. Le scelte ci sono cadute dall’alto, non c’è stata la minima attenzione alle questioni ambientali e al territorio locale. Le Regioni non si sono parlate per dieci anni, non solo per quanto riguarda Malpensa, ma anche per tanti altri aspetti. I nostri Comuni non possono essere felici di una situazione per la quale non sono mai stati interpellati. Il vero nodo sta nel come verrà gestita Malpensa in futuro, se il consenso verrà finalmente cercato oppure no. Serve ragionare pensando Malpensa come il centro di una rete, non come una cosa privata di Sea o del comune di Milano. Va poi capito come verrà affrontata la scelta di costruire o meno la terza pista, chi e come verrà gestito lo scalo in caso di vendita ad un privato, come verranno determinate le strategie per il futuro dell’aeroporto”. Alla domanda di Giovannelli su quanto possa incidere la vendita di Sea sul futuro del territorio, ha risposto Luigi Vimercati: “La Provincia di Milano si è opposta fin dal primo momento alla vendita di Sea: se una società gestita in compartecipazione con l’ente pubblico non coinvolge il territorio, figuriamoci come potrebbe farlo un privato. La strada da percorrere è quella della partecipazione, coinvolgere comuni, province e regioni. Milano sta andando nella direzione opposta, la speranza è che gli elettori blocchino questo trend. Malpensa è importante per tutto il territorio che ruota intorno a Milano, un’area molto più ampia di quella delimitata dai confini geografici: sarebbe utile che tutto il territorio partecipasse quando c’è da decidere”.

Numerosi gli interventi del pubblico: Beppe Balzarini di Unicomal Lombardia, Alberto Minazzi di Legambiente, il vicesindaco di Varallo Pombia Gianpietro Fanchini e Giorgio Merletti, sindaco di Arsalo Seprio e presidente di Confartiginato Lombardia hanno stuzzicato i relatori, affrontando temi scottanti e di sicuro interesse come l’ambiente e il peso economico che Malpensa ha avuto sul territorio. In chiusura, l’augurio di Giovannelli: “Per gestire i problemi e le questioni relative allo scalo, bisogna superare i nostri confini, fare uno scarto in avanti e non rimanere bloccati su posizioni preconcette e preconfezionate”. Per provare ad essere felici con uno scalo sul nostro territorio. 

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Pubblicato il 04 Settembre 2005
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