Cervi sulla rotonda, ecco cosa ne pensano i nostri lettori

Pioggia di mail in redazione: pareri contrastanti sulla decisione di posizionare le statue per abbellire le rotonde della Schiranna

Non ce l’aspettavamo nemmeno noi, quando ieri abbiamo chiesto ai nostri lettori di dire la loro sui cervi della Schiranna: la pioggia di mail che sta arrivando in redazione è segno dell’interesse che un simbolo, per quanto frivolo e collegato a motivi pubblicitari, può scatenare nei cittadini. Le mail che sono giunte alla posta di VareseNews sono di segno opposto: c’è chi appoggia la scelta del Comune e chi si scaglia con toni a volte eccessivamente accesi contro una decisione non capita dalla maggior parte della popolazione, benché spiegata sia dagli articoli del nostro giornale che dall’amministrazione varesina. Chi non gradisce i cervi, propone alternative fantasiose e varie, tipo moto o barche da canottaggio. Continuate a scriverci, daremo spazio a tutti, come sempre.

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Amo le nostre montagne e la sua fauna, penso che il cervo sia stata un’ottima scelta, informo gli ambientalisti della"domenica"che sulle nostre montagne ci sono tanti cervi.Basta informarsi presso gli uffici gestione faunistica della nostra provincia.
Grazie
Eugenio
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Non sarebbe stato meglio (e più intelligente), invece dei cervi, collocare una riproduzione di un pesce del lago di Varese visto che siamo a poche centinaia di metri dallo stesso? In alternativa, si potevano piantare solo arbusti di basso fusto. In effetti, non si riesce a capire cosa centri il cervo posto in quel determinato punto…..

Massimo Felli

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Spett. Redazione,

uno dei motivi per cui clicco su varesenews è anche che date spazio alla gente e alle opinioni di tutti.

"Cervi alla Schiranna":alcuni giorni fa mi sono imbattutto, prercorrendo la circumlacuale, in questa ennesimo arredo urbano – il termine mi disturba alquanto-. Devo dire che l’impatto è stato pessimo, come del resto di fronte a tanti altri esempi di arredo urbano di rotonde simili ; trovo l’allestimento di dubbio gusto estetico e paesaggistico. Ma questa potrebbe essere considerata solo un’opinione personale; " de gustibus non disputandum est" come ha affermato sulla vicenda l’assessore competente. Con questa logica si potrebbe ammettere e tollerare tutto, dimenticando che il paesaggio è un bene di tutti e per tutti e non può essere "privatizzato" e lasciato al gusto o all’inventiva di chi può permettersi un allestimento o una sponsorizzazione. Anni fa – quando ,sul modello francese, iniziò la moda delle rotonde "abbellite"- scrissi per una rivista tecnica del settore un articolo che fece rumore perchè andava controcorrente, ma , che alla luce di quanto si è verificato in pratica, fu senza dubbio premonitore. L’Italia si è riempita di rotonde che hanno dovuto poi essere arredate ; e qui se ne sono viste e se ne vedono di tutti i colori : aiuole fiorite, aiuole con sassi, con sabbia, con acqua e fontanelle,con statue, con piante del deserto o della Norvegia, con aerei,con barche, massi. cemento. ulivi e pini di natale, Biancaneve e i sette nani,….e chi più ne ha,ne metta!. Di tutto e di più, senza un filo logico, tutto lasciato nelle mani degli sponsor che possono dare libero sfogo a tentazioni e velleità artistiche e paesaggistiche. Tutto senza un controllo preventivo volto ad accertarne la congruità con l’ambiente. Insomma si assiste ad un deturpamento del paesaggio, dove per deturpamento intendo un intervento senza programma o un filo conduttore che porti la struttura ad inserirsi nel contesto ambientale. Un far west del paesaggio e dell’ambiente. Basta percorrere la circumlacuale per imbattersi in almeno dieci diverse creazioni architettoniche,una diversa dall’altra.

Non voglio assolutamente contestare la funzionalità viabilistica delle rotatorie – che hanno risolto diversi spinosi problemi di traffico- , ma non varebbe la pena di uniformare progettualmente l’arredo ? Possibile che chiunque sia disponibile a sponsorizzare, e quindi a pagare ,possa intervenire a suo piacimento sul paesaggio?

Un altro spunto di riflessione su queste "sponsorizzazioni selvaggie": il messaggio che sembra passare è che o ci pensa il privato – spesso con dubbi gusti e risultati sconcertanti – oppure il verde è incuria, rovi o abbandono.In tante altre Nazioni il verde rientra nella comune gestione e manutenzione dell’ente pubblico preposto che progetta e mantiene con criteri razionali e uniformi il paesaggio. Trovo lo sponsor utile quando si adegua ad un progetto unitario e non decide lui cosa e come fare. 

Per fare un esempio banale, sarebbe come se la Opel, sponsor della squadra di calcio del Milan, pretendesse,perchè caccia i quattrini, di decidere la formazione che scende in campo e non lasciasse il compito all’allenatore Ancelotti!

Cordiali saluti e complimenti

Dott. agr. Daniele Zanzi – Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali- Roma
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I nostri amministratori come al solito hanno dato spazio alla loro fantasia (assai poco creativa) e peccato che a rimetterci sia come al solito l’immagine della società varesina. L’obbiettivo principale doveva essere quello di realizzare rotonde funzionali, cosa riuscita poco bene in ogni caso; in quanto ai cervi, rappresenta la ciliegina sulla torta. E’ quello che succede quando ad amministrare la cosa pubblica vi sono persone a cui il potere da alla testa, evidentemente.

Grazie

Filippo

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Sono sicuramente più propensa a criticare rotonde con erba incolta, cartacce e rifiuti, paracarri arrugginiti o divelti…piuttosto che qualsivoglia tentativo di mettere ordine e pulizia.
Sara Isella

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Chi ha messo i cervi è lo stesso che aveva "sistemato" Piazza Monte Grappa per Natale?
Allora c’è un’unica chiave di lettura: "cherchez la femme!" e, come sempre, non sbaglierete.
Angelo
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Al contrario, non capisco perchè siano stati aggiunti i cervi. Non richiamano alcun legame con la città o con il territorio, sembrano (sono?) di poliuretano, avanzi di magazzino di un parco tematico.

Se non si voleva un bel prato verde (magari sponsorizzato da qualche azienda agricola o di flolricoltura) forse era più appropriato collocare (visto la vicinanza e soprattutto la storia) una moto o una barca da canottaggio. …… ma non avevo dubbi sulla fantasia dei nostri amministratori !!!!!!!

Fraterni saluti
Mirko Sandrini

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Ma che senso hanno quei cervi? Siamo la provincia con le Ali, una grande tradizione aeronautica che ci invidia tutto il mondo,ritengo più opportuno e significativo piazzare su una rotonda l’aereo posto ora davanti la questura…dei cervi rappresentano ben poco!!!

Daniele Bertoni

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A me personalmente i cervi sono simpatici, trovo che non c’entrano
assolutamente niente con la tradizione varesina e la fauna dei nostri
luoghi, ma per una volta tanto che un’amministrazione ha avuto un’idea
originale, un po’ fuori dagli schemi, beh… vogliamo forse criticarla? Ma
che ben vengano i cervi e che siano di buon auspicio per iniziative che "osano" un po’ di più!

Angela Nuovo
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Non sarebbero meglio delle belle fioriere?! Varese è la "città giardino"…
saluti
Livia

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Leggo quello che è accaduto questa mattina ai " Cervi " posizionati alla Schiranna e mi chiedo come mai la gente sia così retriva da non potere accettare qualche cosa di innovativo in questa città . Passo spesso da quelle parti e trovo che i " cervi " trasmettano un senso di serenità, un’immagine di paesaggio selvaggio e naturale, nordico, di laghi e boschi….un’iperborea mentale. Congratulazioni a chi ha avuto la brillante idea di posizionarli, avendo il coraggio di rompere gli schemi. Mi auguro che i simpatici " cervi " rimangano al loro posto e che non si ceda alle provocazioni squallide di gente che non conoscendo evidentemente la reale finalità della carta igienica, finisce per sprecarla in questo modo.

Simone Isella
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Mi sono posto più volte questa domanda ma non riesco a trovare una risposta univoca. Un significato credo che l’abbiano, ed ognuno può trovarne uno diverso. Sarebbe opportuno che la domanda fosse posta a chi ha messo a dimora i cervi …

Per quanto riguarda la collocazione ambientale li ritengo piacevoli alla vista . A mio avviso il complesso della rotatoria ha riqualificato un punto di accesso alla città, occorre però sistemare e rendere parimenti gradevole tutto quello che sta fuori ed attorno al nodo viario.

Ermanno Porrini
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Centrano poco fanno ridere i grandi però entusiasmano i piccoli, io personalmente avrei preferito vedere delle moto d’epoca.
Saluti
Giovanni
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Poche parole, un concetto chiaro: no ai cervi non appartengono alla tradizione, si ad una barca di canottaggio. Magari un otto a ricordo della mitica imbarcazione di Fioretti e soci che nel primo dopoguerra dominò la scena europea .

Leonardo Binda

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A me piacciono! I due cervi delle rotatorie stanno bene. Non vedo perchè debbano per forza rappresentare qualcosa. Cosa dovrebbero dire allora i poveri abitanti di Gallarate? Avete visto la rotonda di Crenna?
Claudio Resemini

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Trovo molto belli i due cervi disposti sulle rotonde della Schiranna. Sicuramente un bel biglietto da visita e anche un monito ai visitatori.

Saluti

Marino Paltani

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I cervi sono la pubblicità del vicino venditore di animali , o forse vogliono ricordare che migliaia di anni fa cervi e orsi qui erano di casa, oppure che i cornuti ( politici ) sono da celebrare.
Cordialità
Fernando Cova

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Nel vostro articolo, parlate giustamente della "stupidità del gesto" vandalico, che io dico essere sicuramente proporzionale alla stupidità di chi ha pensato di collocare proprio lì le due bestiole! Innanzitutto le rotatorie devono essere libere e ben strutturate, per favorire e velocizzare la circolazione , con montagnette e cervi oltre a togliere la visuale si distrae anche l’automobilista che giustamente pensa:"ma cosa…caspita ci fanno li due cervi???"

Se di rotatoria "rappresentativa" trattasi, io proporrei di scopiazzare quella che c’e’ all’entrata in Luino , prato verde rasato, e qualche aiuola composta da fiorellini variopinti (rasoterra) magari a formare la scritta: BENVENUTI NELLA CITTA’ GIARDINO. Naturalmente, le due sculture verranno collocate nel giardino pubblico di Varese, luogo sicuramente più consono , così potranno essere ammirate (come e’ giusto che sia) senza creare intralcio al traffico.

Clara

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Se proprio dobbiamo decorarle, queste rotonde, meglio i cervi della Schiranna che gli aerei da guerra che campeggiano altrove! Ma non sarebbe meglio puntare alla visibilità per gli automobilisti, evitando particolari che distraggono e vegetazione troppo esuberante che, in altre rotatorie del Varesotto, spesso nasconde alla vista le auto in arrivo?
Mari

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Buongiorno,
scrivo per esprimere una mia opinione riguardo le 2 statue raffiguranti dei cervi alla nuova rotonda della Schiranna. Fin dall’inizio mi sono domandato come mai in 30 anni che abito qui non mi sia mai reso conto dell’importanza di questo animale per la "città giardino"… chiaramente sono ironico! Il primo pensiero, prima di vedere le foto, è stato che probabilmente era un’opera d’arte, magari di qualche artista moderno che ha dato una sua interpretazione all’animale, sicuramente non una riproduzione fedele.

Poi ho visto… e la nuova impressione è stata che chi le ha realizzate sia molto vicino a qualche assessore o altro, e visto che una mano lava l’altra, perchè non far guadagnare qualche soldo ad un amico?
Purtroppo non si premia più la capacità e l’intelligenza ma si fanno solo favori… che tristezza, le 2 statue e la mentalità!!!
Distinti saluti
Alessandro De Simone

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…ma davvero sono cervi quelli alla rotonda della Schiranna?
Pensavo fossero monumenti agli automobilisti indisciplinati…
Cordiali saluti, e grazie per il vostro giornale che seguo
sempre volentieri!!
Fabio Pizzolato
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Beh rimango veramente stupito nel vedere che la maggior parte della gente ritiene i cervi fuori luogo nella fauna della provincia!

La zona dell’alto varesotto, soprattutto nelle montagne sopra Luino è ricchissima di questo splendido animale diffuso anche nelle zone della valcuvia e presente anche nel massiccio del Campo dei Fiori.

Personalmente ne ho visto uno con prole poche settimane fa proprio sopra l’abitato d’Induno sul Monarco.

Forse la domenica invece di ammassarsi nel caos dei centri commerciali e intasare le strade, bisognerebbe portare i propri bambini in mezzo alla natura, per vedere cose bellissimi che abbiamo qui a portata di mano.

Un consiglio: alla rotonde, invece di pettegolare su quello che vi si trova in mezzo, mettete la freccia. Non è un optional.
Francesco

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Secondo me, da togliere subito.
Giuliano Forlin

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Spett.Le Redazione,
premetto che per questioni professionali frequento molto Milano e poco
Varese; al di là di questa mia sfortuna, ho la grande fortuna (e spero
anche il merito!) di lavorare per uno dei marchi di moda italiani più
prestigiosi al mondo, gruppo all’interno del quale credo di aver maturato
"un buon gusto" che è quello che ha portato il "made in Italy" ad essere un
punto di riferimento in termini di eccellenza per il mondo intero, tra
l’altro invidiato da tutti.
Venendo al dunque, prima ancora se criticare o meno la decisione dei cervi
sulle rotonde della Schiranna mi sono posto nei panni di chi per la prima
volta si trova a entrare in un contesto nuovo e al modo in cui questa
persona viene colpita e sollecitata dall’arte della comunicazione, ossia
come assapora sensazioni, assorbe messaggi, vive sensazioni.
Bene, non mi ci è voluto più di una frazione di secondo per vivere una
situazione di non coerenza con il territorio varesino, ancor più
enfatizzata dal fatto che mi trovavo a percorrere una strada in prossimità
della quale si può ammirare uno scorcio di lago !
Cosa c’entra tutto questo con la premessa fatta? Personalmente nella mia
attività professionale, non deciderei, ma neanche raccomanderei mai di
esporre nelle boutiques di nostra proprietà borse taroccate, a meno che
l’intento non sia quello di provocare !
Sarà che l’amministrazione provinciale aveva come obiettivo quello di
provocare?

Luca Lomazzi

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 07 Settembre 2005
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