Provincia e Tsi: un patto di ferro per continuare a vedere la “Svizzera”
Incontro a Villa Recalcati fra i vertici della Regio Insubrica e il direttore della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana
Si è svolto questa mattina nella sede della Provincia di Varese l’incontro fra il presidente di turno della Regio Insubrica, Marco Reguzzoni (nella foto, al centro), il direttore della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, Remigio Ratti (a destra di Reguzzoni) e il Segretario generale della Regio, Roberto E. Forte (a sinistra di Reguzzoni).
L’incontro – che si è svolto a soli tre giorni dall’ appello lanciato in favore della Tsi (Televisione svizzera di lingua italiana) da diverse autorità italiane durante i lavori della Comunità di lavoro Regio Insubrica riunitasi lunedì a Varese – aveva lo scopo di valutare possibili soluzioni che consentano di migliorare la ricezione dei programmi della Tsi sul territorio italiano dell’Insubria (Province di Varese, Como, Lecco, Verbano Cusio Ossola e Novara) e di garantirla anche dopo il 30 giugno 2006 quando la Televisione spegnerà il segnale analogico terrestre per sostituirlo con la trasmissione digitale.
Nel corso della mattina Reguzzoni, Ratti e Forte hanno definito una “scaletta” di lavoro per sviluppare una serie di approfondimenti in tempi brevi e presentare con l’autunno inoltrato un ventaglio di proposte operative da promuovere nella Regio Insubrica. Sottolinenando di comune accordo con Reguzzoni e Forte l’importanza della cooperazione transfrontaliera, il direttore della Rtsi ha anche illustrato al presidente della Regio Insubrica i dati sull’ascolto della Televisione svizzera di lingua italiana nelle province italiane di confine che dimostrano una costante fedeltà nel telespettatore italiano e ha ringraziato Reguzzoni e tutti i parlamentari italiani che, hanno “spezzato una lancia” in favore della Tsi.
Nel corso della mattinata intanto un gruppo di Granconsiglieri ticinesi (i membri Parlamento del Cantone Ticino) hanno formalizzato un’ interrogazione al Consiglio di Stato (il Governo del Cantone) nella quale chiedono all’esecutivo ticinese un segnale e un appoggio altrettanto forte a quello manifestato dai rappresentanti italiani della Regio a difesa della “visibilità” della TSI sul territorio dell’Insubria
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