“Guerre editoriali. Nell’Irpinia del Nord sbarcano i bergamaschi”

Il debutto imminente del nuovo quotidiano la "Provincia di Varese" ha scatenato l’interesse dei media nazionali. Venerdì, 30 settembre, il "Riformista" di Antonio Polito dedicherà molto spazio all’argomento. 

Un titolo e un occhiello espliciti: "Guerre editoriali.  E nell’Irpinia del nord sbarcano i (cattolicissimi) bergamaschi", che svela la tesi sostenuta dal giornalista Marco Alfieri, autore dell’articolo.
Alfieri parte dalla storia del territorio varesino e dai vari tentativi editoriali che hanno cercato di contrastare, fin dagli anni 70, il monopolio secolare della " Prealpina". Prima del gruppo editoriale Sesaab, ci hanno infatti  provato in molti, compreso il principe Caracciolo che negli anni 80 tentò l’acquisto del quotidiano di via Tamagno.
L’arrivo dei bergamaschi ha scatenato fin da subito le fantasie dei commentatori che hanno ribattezzato il progetto di espansione editoriale : "La pedemontana dell’informazione". Alfieri scrive: «L’obiettivo, è quello di chiudere il cerchio della cosidetta ‘Pedemontana dell’informazione’: il gruppo, infatti, dopo aver acquistato nell’ordine la Provincia di Como, Lecco e Sondrio, adesso sbarca a Varese, roccaforte leghista (ma controlla anche Bergamo tv, il 50% del Giornale di Brescia e starebbe trattando l’acquisto del Cittadino di Monza)».

Gli editori dell’"Eco di Bergamo" sono una presenza "anomala": sono cattolici, anzi cattolicissimi, e poco sensibili al verde padano. Allora la domanda sorge spontanea: come vive il popolo del Senatur questo nuovo arrivo? Domanda che Alfieri ha girato ad alcuni esperti conoscitori del rapporto tra media e territorio.