Maroni: “La crisi di giunta? Un problema di Varese”

"E’ una questione locale, che riguarda Varese e che verrà risolta a Varese. Non credo che ci saranno ripercussioni altrove, men che meno in Regione". Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine della seduta del Consiglio Regionale, tenta di smussare i pericoli legati alla crisi di maggioranza di Varese. Ma la situazione è delicata. I partiti della maggioranza vogliono escludere dalla giunta di Varese l’Ncd perché il partito si è alleato con il Pd nelle elezioni provinciali, ed è stato decisivo per far eleggere il candidato di centrosinistra Gunnar Vincenzi. Oggi si è tenuta in municipio una giunta che ha praticamente ignorato l’argomento. Profilo basso dagli assessori e tutti con le bocche cucite. La sensazione che serpeggia a Palazzo Estense è che nessuno possa fare nulla di concreto, in queste ore, e che solo i capi dei partiti potranno trovare una soluzione.
(FOTO SOTTO, MARONI E FONTANA A COLLOQUIO)

Una crisi piovuta dall’alto.
Il sindaco Fontana, ieri, ha dichiarato di non aver mai avuto problemi con i due assessori che sono in procinto di essere cacciati Carlo Baroni (vicesindaco e delega ai lavori pubblici), Enrico Angelini (scuola e servizi sociali). Come dire: io non c’entro in questa storia, mi stanno tirando per la giacchetta. Senza Ncd ma con l’Udc all’interno, Fontana si troverebbe con due voti di meno (a Varese la maggioranza ha 20 seggi contro i 13 della minoranza. L’Udc ha 2 consiglieri pronti a sostituire i 4 dell’Ncd, e si potrebbe formare una nuova maggioranza che avrebbe 18 seggi contro 15) Spingono per la crisi di giunta la Lega Nord (Salvini ha già deciso) e la segreteria provinciale di Forza Italia (Lara Comi e Nino Caianiello appoggiano la manovra). Vede con favore l’esclusione del Ncd anche la pattuglia di consiglieri dell’Udc formata da Ennio Imperatore e Mauro Morello, i quali già da tempo votano con la maggioranza e che sono considerati vicini ai vertici di Forza Italia. Maroni come si è detto non osteggia l’operazione e la circoscrive a fatto locale.

Forza Italia e Lega: Raffaele Cattaneo è il bersaglio
Forza Italia e Lega sanno che l’Ncd potrebbe “vendicarsi” mettendo a repentaglio la maggioranza di Maroni in Regione, ma sanno anche che se l’Ncd facesse cadere il governatore bisognerebbe tornare subito a votare e potrebbe essere difficile raggiungere la stessa forza che hanno oggi: 9 consiglieri regionali e la presidenza affidata al leader varesino Raffaele Cattaneo. Gli esponenti di Forza Italia fanno piuttosto un altro ragionamento. Si aspettano che l’Ncd inizi una sorta di guerriglia permanente contro Maroni ma che non faccia cadere la giunta regionale. I forzisti locali sembrano non aver paura e appaiono molto decisi in queste ore. Tra i leader varesini e Raffaele Cattaneo dell’Ncd inoltre c’è una tensione vera. Nei giorni scorsi, il consigliere regionale Luca Marsico (FI) e lo stesso Cattaneo (Ncd) si sono scritti, pubblicamente, lettere con accuse contrapposte di tradimento e incoerenza.

Chi rischia
Il summit di giovedì sera a Varese sarà soprattutto ad alto rischio per Attilio Fontana, il sindaco della Lega Nord che oggi governa con Forza Italia, Ncd e Lega ma che domani dovrebbe tenere in piedi una maggioranza con Forza Italia, Udc e Lega, sostituire due assessori e contare sull’aiuto di un Roberto Maroni indebolito, che dalla Regione ha fatto da garante, ad esempio, per i finanziamenti della nuova piazza Repubblica. Ma il sindaco ha tante partite aperte e delicate: i parcheggi del Sacro Monte, Villa Mylius, (le stazioni?), la nuova Piazza Repubblica e il teatro. Mancano solo 18 mesi alle elezioni comunali, non sarà una passeggiata.

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