Vino dei Ronchi, ecco il marchio di qualità

Sulla Gazzetta Ufficiale è stata riconosciuta l'Indicazione Geografica Tipica (Igt). Bonacina, Specchiarelli e Fiori: «Una vittoria per tutto il comparto»

Ci sono voluti tre anni di impegno, lavoro e collaborazione ma alla fine il vino dei “Ronchi Varesini” è riuscito a raggiungere il traguardo che tanto voleva. Sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 21 ottobre è stato pubblicato infatti il decreto ministeriale che ha riconosciuto alle uve della provincia di Varese l’ambita denominazione di "indicazione geografica tipica". Le ventimila bottiglie di vino prodotte quest’anno potranno perciò vantare sulla loro etichetta il tanto sospirato marchio Igt.

«Abbiamo dovuto mettere insieme i produttori, curare i vitigni e recuperare le coltivazioni che stavano per essere abbandonate – ha spiegato Ignazio Bonacina, direttore della Coldiretti varesina – siamo riusciti ad afferrare per i capelli una tradizione vinicola che stava morendo e che invece ha tutte le carte in regola per valorizzare il nome e la tradizione della nostra provincia. Per questo motivo la Coldiretti ha fatto del vino il suo cavallo di battaglia».

Attualmente i coltivatori che lavorano il vino "dei Ronchi" sono circa una cinquantina ma le aziende che producono e vendono bottiglie etichettate sono solo due: l’azienda Cascina Piano di Angera (nella foto sotto: le viti che si estendono sotto la Rocca) e l’azienda vinicola Tovaglieri di Golasecca.

«Il riconoscimento del marchio Igt è un momento importantissimo non solo per l’enogastronomia ma per tutta l’agricoltura varesina – ha commentato con grande soddisfazione Bruno Specchiarelli, assessore provinciale alle politiche agricole – È un risultato che è stato ottenuto grazie alla collaborazione e all’impegno congiunto delle istituzioni e delle associazioni. La riscoperta del vino permette di esaltare le nostre tradizioni e di aprire la strada a nuovi produttori interessati a questo settore. E le richieste da parte di alcune aziende interessate ad investire in questa attività sono già arrivate».

Il marchio Igt non è l’unico riconoscimento che valorizza i prodotti dell’agricoltura varesina. «Sono prodotti con denominazione di origine protetta il gorgonzola e la formaggella del luinese – ha aggiunto Specchiarelli – ed entro la fine dell’anno verranno presentati al Ministero i disciplinari per ottenere nuovi riconoscimenti agli asparagi di Cantello e alle piante acidofile del Lago Maggiore. Nei primi mesi del 2006 l’attenzione si concentrerà invece sul miele varesino».

«Il vino rappresenta un forte elemento di traino per il turismo enogastronomico e per l’agricoltura – ha commentato Fernando Fiori, responsabile dell’agricoltura della Camera di Commercio di Varese – e il riconoscimento del marchio Igt è un passo decisamente importante ed un’occasione per il territorio. La Camera di Commercio è stata la prima a credere in questo progetto ed anche la prima, nel 2001 ad investire. L’impegno si è intensificato l’anno successivo con la firma del protocollo d’intesa con la Provincia ed in soli tre anni si è concretizzato con l’ottenimento del’indicazione geografica tipica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Ottobre 2005
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