I ragazzi del Keynes provano a ripartire

Un incontro comune, riflessioni nelle classi, progetti per il futuro. Così i compagni di classe di Andrea ne onorano la memoria

Provare a ripartire: non ci sono altre vie per studenti, professori, personale dell’istituto Keynes di Gazzada dove studiava Andrea Imperiale. Provare a ripartire attraverso una riunione tra tutti i ragazzi, ieri (lunedì) dopo l’intervallo, proseguita poi nelle ultime due ore in ogni classe. Tema: la velocità, non solo e non necessariamente sulla strada, ma più in generale nella vita. La frenesia, la necessità del "tutto e subito" che sempre più spesso costringe i ragazzi, i giovani e, probabilmente, anche gli adulti a vivere a mille all’ora, come se non ci fosse tempo.

Una riflessione alla quale hanno partecipato anche i compagni di Andrea (foto), ancora costernati per quanto accaduto domenica sera. Sia gli amici "storici", quelli di quinta, sia i suoi nuovi "colleghi" di quarta, la classe che lo aveva già adottato e riconosciuto come leader. Qualcuno, anche oggi, non se l’è sentita di raggiungere Gazzada, di sedersi su quei banchi sopra i quali aleggia un senso di vuoto incolmabile.

«Dall’incontro di ieri, e dalle riflessioni fatte in classe, – spiegano la professoressa Montanini e il professor Sigismondi – è emersa la paura e l’impotenza di fronte a fatti come questi. Finché accadono a persone lontane non ci si pensa, ma quando succedono ad amici, compagni di classe o conoscenti lasciano attoniti e impietriti».
E in futuro? «Nei prossimi giorni si riuniranno i rappresentanti degli studenti di entrambe le sedi di Varese e Gazzada. Ultimamente c’erano stati alcuni screzi, e Andrea era stato al centro delle diatribe, ma sia da parte sua sia da parte degli altri c’era la volontà di riconciliarsi e di lavorare insieme. Ora è il momento ideale per ricominciare a costruire qualcosa di bello e utile, per accostare al nome e al volto di Andrea una spinta positiva».

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Pubblicato il 22 Novembre 2005
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