Permessi falsi per le “signorine”. In manette anche un carabiniere

Si allarga l’inchiesta per falso e corruzione che aveva già portato in carcere 4 finanzieri e due poliziotti

Si allarga l’inchiesta sui permessi falsi concessi a ragazze straniere che lavoravano nei night club del Canton Ticino: questa mattina è stato arrestato un carabiniere in servizio al valico di Fornasette. Come i quattro finanzieri e i due poliziotti finiti in carcere a febbraio, è accusato di falso e corruzione: dietro il pagamento di una "mazzetta" avrebbe posto dei timbri sul passaporto di alcune ragazze dell’Est facendo figurare che queste ultime si erano trasferite in Italia dalla Svizzera. In realtà le giovani continuavano la loro attività di entraineuses nei locali notturni della zona di confine riuscendo a eludere la normativa elvetica sull’immigrazione che concede in questi casi solo permessi di soggiorno temporanei. Il militare è stato arrestato su ordine del giudice per le indagini preliminari Ottavio D’Agostino; la richiesta di arresto era partita nei giorni scorsi dal pubblico ministero Agostino Abate, titolare dell’indagine sui permessi falsi. Il carabiniere finito in carcere ha 26 anni, si chiama Maurizio Turco; a chiamarlo in causa sarebbe stato Gianluca Ceretti, uno dei finanzieri arrestati a febbraio e che alcuni giorni fa aveva deciso di parlare al pm Abate. Ceretti nell’occasione aveva tentato di sminuire le sue responsabilità tirando però in ballo altri tutori della legge che lavorano ai valichi di confine. Non è stato specificato quanto fosse il compenso per ogni ragazza "regolarizzata"; il gip D’Agostino avrebbe voluto chiederlo a Turco nel corso dell’interrogatorio di convalida svoltosi questa mattina a palazzo di giustizia: il carabiniere si è però avvalso della facoltà di non rispondere e anzi nel corso del faccia a faccia con il giudice si è sentito male e ha dovuto essere accompagnato per un controllo in pronto soccorso. Il giudice ha comunque confermarto l’arresto e il militare

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Pubblicato il 02 Aprile 2001
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