Il cardinale Martini alla Whirlpool. No ai tagli in nome del profitto

Il cardinale in visita alla fabbrica dove sono in pericolo 200 posti di lavoro

<Di fronte alla globalizzazione del lavoro e dei profitti serve una globalizzazione della solidarietà>. Solo con questo riequilibrio delle forze in campo secondo il cardinale Carlo Maria Martini si potranno governare i processi di trasformazione del mondo del lavoro e restituire fiducia nel futuro. L’arcivescovo di Milano è venuto a pronunciare queste parole in una sede e in un momento sicuramente significativi: in un capannone della Whirlpool, multinazionale che ha annunciato il taglio di 6000 posti di lavoro (200 a Cassinetta), alla vigilia del Primo Maggio. Circa 1500 persone (ma solo una minima parte erano dipendenti del colosso degli elettrodomestici) hanno assistito alla veglia di preghiera organizzata dalla Pastorale del Lavoro alla presenza del cardinale. <Speriamo che la su apresenza sia di buon auspicio come quella dell’84> ha ricordato al prelato un componente del consiglio di fabbrica; anche 17 anni fa Martini visitò Cassinetta mentre era in corso una difficile trattativa, poi conclusasi senza alcun licenziamento. Monsignor Martini, in apertura della sua riflessione ha ricordato le inquitudini, il senso di insicurezza che accompagna la new economy che scardina sicurezze, stili di vita, abitudini. Nonostante ciò ci sono secondo il cardinale alcuni punti fermi che non possono essere elusi. <Va sottolineata – ha detto – l’importanza del lavoro per ogni adulto in quanto garanzia di autonomia e di sviluppo della persona; esso non può essere considerata una variabile che si può sacrificare a piacimento ma deve avere il giusto riconoscimento e una solida base di garanzie e assicurazioni. Vanno salvaguardati anche la famiglia, la casa, la sicurezza, il giusto riposo. <Il mondo del lavoro – ecco altre parole pronunciate da Martini alla Whirlpool – ha bisogno di grande unità, progetti; ha bisogno di superare le tentazioni delle conquiste solitarie legate ai poteri e alle lobbies. L’alternativa è tra la l’ingovernabilità e la globalizzazione dei profitti dei più forti o la capacità di governare i processi così da lavorare, come ha più volte ricordato il Papa, per una globalizzazione della solidarietà>. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2001
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