“Una nuova cultura di solidarietà sta nascendo nel Luinese”

Raffaele e Antonella, i responsabili della "Casa famiglia" di Luino, spiegano le attività della struttura attiva da tre anni e mezzo

Il mondo del disagio giovanile non conosce solo lo strumento della comunità alloggio per garantire l’affido dei minori e il relativo allontanamento dalla famiglia su ordine del Tribunale dei Minori.

Esiste anzi una tipologia di strutture che in un certo senso rappresentano un vero e proprio riavvicinamento del giovane in un contesto famigliare. Si tratta delle "case famiglia", strutture giuridicamente assimilabili alle comunità alloggio, ma che di fatto trovano tra le figure guida delle persone che prima ancora di essere degli educatori costituiscono una famiglia vera e propria.

Una di queste realtà – ancora poche in provincia di Varese – è rappresentata dalla Casa Famiglia di Colmegna, una frazione di Luino che si incontra procedendo verso Macacgno.

Qui, da tre anni e mezzo a questa parte, Raffaele e Antonella si sono stabiliti con la loro famiglia per creare un centro di accoglienza per i bambini della zona, provenienti da famiglie in difficoltà e con problemi.

"La scelta di creare una struttura di questo genere – dice Raffaele – rappresenta una passione e più che un lavoro vero e proprio è una scelta di vita. Tutto è iniziato qualche anno fa, quando assieme ad Antonella abbiamo deciso di rilevare la struttura dell’ex asilo "Franco Giuseppe", un ente morale chiuso da dodici anni, per farci una casa famiglia. L’obiettivo era quello di dare sostegno ai bambini piccoli del comprensorio, tanto piccoli da necessitare di un sostegno familiare".

Benchè Raffaele sia diplomato come educatore ed abbia già esperienze dirette nel campo del sociale proprio nel vicino Asilo Mariuccia, e la moglie Antonella sia un medico che lavora presso un istituto geriatrico di Luino, la professionalità in questo "mestiere" la si impara stando a contatto coi bambini giorno per giorno, proprio come una famiglia a tutti gli effetti.

Quello che si trova di singolare è certamente la presenza di figli naturali nella coppia, una bambina di sei anni e Antonio, l’ultimo arrivato, solo pochi mesi fa; oltre ai due bimbi della coppia ce ne sono infatti altri cinque. Per la gestione della struttura, oltre alle rette giornaliere che i comuni pagano per l’affido, sono molti nella zona a dare un sostegno alla Casa Famiglia. Non solo aiuti istituzionali, come quelli provenienti dalla Comunità Montana che ha concorso con dei finanziamenti alla ristrutturazione dell’immobile, ma anche tanti, moltissimi privati della zona.

"E’ importante far sapere alla gente che la struttura è di tutti – continua Raffaele. Quando facciamo feste o manifestazioni invitiamo i cittadini a venirci a trovare per verificare coi loro occhi ciò che si è fatto con le raccolte fondi. Si è ripristinata l’area giochi, risistemando il giardino e quest’anno intendiamo impiegare gli aiuti che abbiamo ricevuto per l’acquisto di un pulmino".

E da questi incontri con la gente si viene a sapere proprio da Raffaele e Antonella che vi è un grande interesse da parte delle famiglie del comprensorio alle attività del centro. "Abbiamo coinvolto una dozzina di famiglie nelle nostre attività e negli incontri che periodicamente facciamo – conclude Raffaele – non solo per dar modo ai bambini di queste coppie di poter giocare con quelli del centro, ma anche per diffondere la cultura dell’affido come uno stile di vita. Devo ammettere che sotto questo profilo riscontriamo dei risultati positivi, che fanno sperare ad una maggior apertura a questo mondo".

La casa famiglia è a Colmegna. Rivolgersi per informazioni a Ente Morale Franco Giuseppe, via Asilo 1, Colmegna. Telefono 0332-509.502

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Giugno 2001
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