Troppi treni: il muro della vecchia chiesa non regge

Già nel 2003 il paesino protestò con in testa il parroco. Il Comune di Luino ne verificherà cause ed agibilità

Passano troppi treni e la chiesa trema. Ma non solo: le vibrazioni dovute al continuo passaggio dei treni merci ad alta velocità sarebbero la causa indiretta della frattura di un tirante tra i due muri portanti laterali della chiesa parrocchiale di Santa Caterina della neve a Colmegna, frazione luinese a metà strada tra Maccagno e Luino, affacciata sul Lago Maggiore. La chiesa, infatti, sorge a meno di 10 metri dalla linea ferroviaria Bellinzona-Luino-Milano, una delle linee internazionali più trafficate a livello di trasporto merci.

Dal 2003 la chiesa è costantemente monitorata dall’ufficio tecnico del comune di Luino. Il parroco di allora don Giuseppe, infatti, aveva denunciato la situazione di pericolosità della chiesa e i media sia cartacei che televisivi si occuparono della questione. Le crepe erano evidenti nei muri sia all’interno che all’esterno e il recente lavoro di rifacimento del tetto era stato annullato dalle vibrazioni che hanno fatto scivolare dei coppi dal tetto. Gli abitanti di Colmegna protestarono e fecero notare la difficoltà del vivere quotidiano con una ferrovia sempre più votata ai lunghi serpentoni di treni merci piuttosto che al traffico passeggeri.

Oggi il problema si ripropone in tutta la sua gravità, come confermano dall’ufficio tecnico del Comune che ha deciso di effettuare una nuova perizia approfondita, questa volta, in collaborazione col geometra della Curia per venire a capo della questione agibilità dell’edificio e alle cause che hanno portato a questa situazione. «Per ora non possiamo dare tutta la colpa alla ferrovia in quanto a cedere è il terrapieno che sorregge la chiesa – fa sapere l’ufficio tecnico – ma dai primi risultati dei controlli effettuati, le vibrazioni dei pesanti treni merci che passano a quasi 80 all’ora in paese, partono dal ponte adiacente alla chiesa, si ripercuotono sul terrapieno e quindi sulla chiesa». Trovare una soluzione al problema tramite il dialogo con le società di trasporto merci, oggi private, o con Rete ferroviaria italiana non è impresa facile e già due anni fa venne risposto picche a chi voleva barriere foniche e il rallentamento dei convogli nei centri abitati.

La stessa Ffs, da parte svizzera, ritiene impossibile il rallentamento in paese dei treni. Oggi come due anni fa, dunque, gli abitanti di Colmegna sono soli contro il gigante ferroviario che vanta un interesse primario rispetto alla popolazione che in molti casi ha scelto con la consapevolezza di vivere vicino ad una ferrovia. Per quanto riguarda la chiesa, invece, va detto che la sua costruzione risale a prima della costruzione della ferrovia del Verbano e, quindi, il discorso potrebbe essere diverso. Intanto la preoccupazione tra i fedeli aumenta e qualcuno dopo quest’ennesima crepa aperta comincia a pensare che la messa è meglio seguirla a Luino in Prepositurale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Gennaio 2006
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