Arrestato settantenne con l’accusa di abusi sessuali su minori

Si faceva amici i genitori, per farsi lasciare in custodia i figli, e abusare dei piccoli, tutti minori in tenera età, addirittura fra i cinque e i dieci anni. E’ questa la ricostruzione operata dalla Squadra mobile di Varese in relazione ai gravi fatti che hanno visto in manette un pensionato settantenne di un centro fuori Varese. Gli inquirenti non hanno svelato la località in cui l’uomo operava, dal momento che il pensionato, colpito dall’accusa di abusi sessuali su minori, è tuttora agli arresti domiciliari.
Sta di fatto che gli agenti della polizia hanno arrestato il pensionato nei giorni scorsi dopo che la testimonianza di una bambina di soli 5 anni ha svelato la terribile storia che ha coinvolto cinque bambini e altrettante famiglie.
Secondo il racconto degli agenti, la vicenda ha inizio circa un anno fa, quando il settantenne, sposato, avrebbe iniziato ad avvicinare i bambini conquistando la fiducia dei genitori, che gli affidavano i figli di pomeriggio per una merenda in mansarda, dove il settantenne custodiva diverse immagini pedo-pornografiche nella memoria del suo pc. Tutte immagini che finivano sotto gli occhi dei bambini. Ed è qui che avvenivano gli abusi nei confronti dei più piccoli, mentre per alcuni bimbi, quelli più grandi, a volte l’uomo sceglieva alcuni giardinetti vicini alla sua abitazione.
Ed è stato grazie ad una delle piccole vittime, e quasi casualmente, che la polizia è riuscita a indagare su ciò di cui l’uomo è accusato. Una bambina di soli cinque anni ha infatti insospettito la madre, un giorno, mentre la donna stava vestendo la figlia: «No mamma questo vestito non va bene: il nonno non lo vuole, dice che fa troppa fatica a togliermelo». La donna ha avvisato del fatto la polizia che grazie all’ausilio di psicologi infantili ha iniziato le indagini, coordinate dalla procura di Varese. In una prima perquisizione nella casa dell’uomo è stato sequestrato il pc contenente migliaia di fotografie pornografiche con bambini al centro degli scatti, che secondo gli inquirenti il “nonno” acquistava da amici o conoscenti. In seguito, a distanza di qualche giorno, una seconda perquisizione nell’abitazione portava alla luce un altro pc contenente altre terribili immagini. Di lì a poco sono scattate le manette. L’accusa è gravissima: abusi sessuali nei confronti di minori.