Politica e ricerca alleate contro lo smog

Ccr e Regione Lombardia collaboreranno per risolvere le emergenze ambientali del territorio.A Ispra la prima riunione del gruppo di lavoro

Un gruppo di lavoro formato da ricercatori e delegati del Consiglio Regionale della Lombardia, un ordine del giorno estremamente urgente ed importante. Il programma per la riduzione dell’inquinamento atmosferico, stipulato il 28 novembre scorso da Regione Lombardia e Direzione generale del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione Europea ha preso il via a Ispra con una prima riunione operativa.

«Con questo accordo potremo avviare uno studio per capire più profondamente la situazione attuale, conoscere gli agenti inquinanti e rintracciare la loro origine – ha spiegato Giovanni De Santi, responsabile dell’unità emissioni e salute del Ccr di Ispra – cercheremo di suggerire le strade da seguire e le azioni più efficaci per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente. Si tratta di un progetto a valenza europea, se funzionerà bene in quest’area potrà essere esportato anche in altri territori a rischio». «Viviamo in una delle regioni più colpite dall’inquinamento – ha aggiunto Marco Cipriano, vicepresidente del Consiglio Regionale – dobbiamo perciò lavorare per trovare misure più adeguate ed efficaci. Ciò non deve dipendere da esigenze propagandistiche ma nasce per salvaguardare la salute dei cittadini».

Il protocollo d’intesa firmato dalle due istituzioni prevede una collaborazione pluriennale dove il Ccr fornirà sostegno scientifico e tecnico alla realizzazione delle “Misure strutturali per la qualità dell’aria” studiate dalla Regione Lombardia. «Stiamo raccogliendo informazioni per maturare una coscienza ambientale più profonda – ha commentato Stefano Maullu, presidente della commissione regionale ambiente e protezione civile – abbiamo siglato un protocollo di altissimo livello, della durata di cinque anni, che ci permetterà di lavorare su una base scientifica certa e solida».

Occuparsi di ambiente e combattere le minacce che lo colpiscono sono  “responsabilità politiche che non possono essere ignorate" secondo Riccardo Sarfatti, presidente dell’Unione Lombardia: «La situazione oggi è molto deteriorata – ha osservato – la politica ha sbagliato a non utilizzare di più i centri come quello di Ispra. Questi ragionamenti andavano fatti prima, tutto ciò poteva essere evitato. Cosa fare a questo punto? Potenziare al meglio le fonti esistenti e ragionare seriamente sulle sorgenti alternative. È assurdo che in un Paese come il nostro sole, vento e acqua non vengano sfruttati».

Due priorità dunque: curare lo stato di salute dell’ambiente e ricercare fonti energetiche rinnovabili. «In questo Ispra ha delle potenzialità straordinarie – ha osservato Mario Agostinelli, presidente del gruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale – il Centro di ricerca ha delle caratteristiche di eccellenza scientifica uniche nel suo genere perché dispone delle risorse adatte a risolvere l’emergenza ambientale. È stato un passo molto importante aprire questo rapporto istituzionale. Il Ccr è stato visto troppe volte come un’enclave di stranieri, invece è parte del territorio e questa è una splendida occasione per valorizzarlo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2006
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