«Sulle spiagge sta crescendo l’erba»

Battista Pedotti, sessant’anni di pesca nelle acque del Verbano, racconta le magre "storiche" del lago

«Le magre del Lago Maggiore? Ma certo che le ho viste, e anche peggio di questa, ma mai il livello del lago è stato così basso nel periodo estivo, dove solitamente il regime delle acque si manteneva alto, per scendere magari anche di molto nella stagione invernale».
Battista Pedotti, 80 anni, di estati sul lago ne ha viste tante, almeno 65, tra tutte quelle della sua vita, e le ha vissute tutte sul lago, dal momento che sul "bachiello" – la classica barca per la posa delle reti in uso sul Lago Maggiore – lui ha iniziato a navigare dall’età di 15 anni. Erano infatti gli anni 30’ quando iniziò ad imparare l’arte della posa delle reti nella "scuola di pesca", sull’Isola dei pescatori, dove il lago è già Piemonte e dove i "fioeu", d’una volta imparavano l’arte del pescare, tenendosi stretto un lavoro che permetteva di vivere tutto l’anno.

E’ per questo che ci siamo fatti raccontare il lago da lui, che di livelli bassi e di magre se ne intende.
«Guardi, di magre nel Lago Maggiore ce ne sono sempre state, è quasi un fenomeno ciclico – spiega il pescatore, oramai in pensione da quando, nel 1988, smise di pescare nel Verbano  – ma almeno un tempo le acque seguivano i regimi naturali, vale a dire i tempi delle stagioni. Il periodo dell’acqua bassa era l’inverno. Con l’abbassarsi della temperatura, infatti, i rilievi si coprivano di neve, e il gelo impediva a parte delle acque di affluire a valle. Le piene arrivavano in primavera, o all’inizio dell’estate, quando oltre alle nevi che si scioglievano, spesso si sommavano anche le piogge che permettevano una portata idrica notevole dei fiumi e dei ruscelli».
E oggi? «Oggi invece è il contrario. In autunno, spesso a stagione inoltrata, si registrano le piene più disastrose, d’inverno nevica sempre meno e d’estate rimaniamo con le rive a secco, come quest’anno, anche se questa non è come le altre, c’è qualcosa di diverso». Cioè? «Basta guardare le rive – spiega Battista. Qui a Cerro abbiamo la spiaggia, e nel periodo di secca questa ovviamente aumenta, visto il ritirarsi delle acque del lago. Ma in tutti questi anni non ho mai visto crescere l’erba sulla porzione di spiaggia che si forma col ritirarsi delle acque. Questo vuol dire che è davvero troppo tempo che non piove: l’acqua manca da così tanto tempo che il livello del lago non solo non è salito, ma continua a scendere, dando al possibilità all’erba di crescere e di formare una sorta di prato in riva al lago».
Cosa prevede che succederà nelle prossime settimane? «Non è possibile fare previsioni – afferma, sorridendo, ma con una certa sicurezza – . Prima o poi pioverà. Ma ci vorranno 15 giorni di precipitazioni per far tornare il lago ai livelli normali. E con due settimane d’acqua, i problemi da affrontare potrebbero diventare altri».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Agosto 2003
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