Riproduzioni di Guttuso, 8 mesi a Marta Marzotto

La contessa, per la quale il Pm aveva chiesto solo sei mesi, è accusata di aver riprodotto 700 serigrafie del Maestro di Bagheria. Stessa pena per lo stampatore varesino

Otto mesi di carcere col beneficio della condizionale e 800 euro di multa. Questa la condanna emessa oggi, 21 marzo, dal Tribunale di Varese ai danni di Marta Marzotto, musa ispiratrice di Renato Guttuso. Secondo la corte, la contessa si è resa responsabile di aver riprodotto nel 2000 e senza averne titolo, 700 serigrafie del Maestro di Bagheria, che proprio a Velate aveva un suo atelier.
Il reato contestato alla Marzotto e allo stampatore Paolo Paoli di Varese, ritenuto anch’esso colpevole, consiste nella violazione di una legge del 1999 che tutela la trasparenza del mercato dell’arte. La vicenda della riproduzione delle serigrafie arriva dopo una sentenza della Corte di Cassazione che si pronunciò sulla vicenda, vietando alla Marzotto la riproduzione delle opere e l’apposizione di una lettera del maestro siciliano.
Da qui la causa intentata dinanzi al Tribunale varesino
dal figlio adottivo dell’artista Fabio Carapezza Guttuso, cui la corte, presiduta dal giudice Orazio Muscato, ha respinto la provvisionale di 350 mila euro richiesta dalla parte civile, rinviando una successiva richiesta di risarcimento danni al Tribunale.
La sentenza di primo grado ha superato le richeste del Pubblico Ministero, che aveva chiesto 6 mesi di carcere: il giudice ha deciso per entrambe gli imputati una maggiorazione di due mesi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Marzo 2006
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