Notizie e rispetto, noi ci proviamo

Umanità e sensibilità guidano le scelte del nostro lavoro con i limiti (e i vantaggi) che il web impone

Quella notizia data troppo in fretta
di Marco Canziani

Carissimo Marco,
ho letto con attenzione la sua lunga lettera. La ringrazio molto per quello che ci ha scritto. La ringrazio prima di tutto perché ci permette di riflettere sul nostro lavoro. Le sue parole sono dirette e incisive come nemmeno la migliore lezione di etica del lavoro giornalistico potrebbe fare. Parole cariche di attenzione, ma soprattutto di umanità che le fa onore.
Mi spiace non ci legga spesso. Scoprirebbe che il giornale che ho l’onore di dirigere ha un’attenzione enorme nel trattare le notizie. Il nostro lavoro richiede passione, ma anche una profonda sensibilità. Noi non siamo mai alla ricerca di scoop costi quel che costi. Sappiamo bene che le parole che scriviamo posso pesare come macigni. Non mi nascondo dietro il diritto di cronaca proprio perché credo che il nostro lavoro sia anche quello di scegliere in modo critico cosa raccontare e cosa no.

Nel merito di quanto successo ieri comprendo benissimo lo sgomento della famiglia, degli amici, della fidanzata di Alessandro. I miei giornalisti hanno avuto un’attenzione ancora maggiore perché conoscevamo il ragazzo. Abbiamo addirittura dato molte indicazioni alle forze dell’ordine e ai sanitari che erano sul posto per rintracciare i familiari. Abbiamo deciso di non pubblicare il nome e la foto proprio per evitare di essere noi in modo diretto a fornire la notizia. Più di questo non potevamo fare. Lei ha ragione nel dire che qualche ora non avrebbe cambiato la sostanza, ma questo non tiene conto però del mezzo che utilizziamo. Facciamo informazione e nella giornata di ieri, capisco possa sembrare impossibile paragonare le due situazioni, la città è rimasta bloccata per oltre quattro ore e molti hanno potuto sapere come muoversi proprio da noi.

Mi creda faremmo volentieri a meno di dover scrivere notizie come quella di Alessandro, ma questo lavoro ha anche questi risvolti e trattare con il dolore delle persone richiede una grande dose di umanità e sensibilità. Per fortuna il cinismo di certa stampa non ci appartiene e anche per questo salutiamo lettere come la sua davvero come un’occasione importante per riflettere e non dare mai niente per scontato nella ricerca di un modo di vivere la professionalità, dove al centro ci sia sempre l’uomo.
Grazie ancora
con profonda stima
Marco Giovannelli

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Maggio 2006
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