Migliorare Brenta «senza promesse da Pinocchio»

Il vice dell'amministrazione uscente si propone come sindaco, nella lista 'Uniti per Brenta'

Silvio Borgese, 51 anni, sposato con tre figli, laurea in Medicina e chirurgia all’università di Pavia, è medico di base tra Cittiglio, Brenta e Caravate. E’ stato segretario del Psi di Cittiglio, responsabile Cgil nel coordinamento provinciale Cgil medici, e vicesindaco nell’amministrazione uscente.

Signor Borgese, quali sono secondo lei le risorse di Brenta e come intendete valorizzarle?
Le risorse di Brenta sono molteplici, e non sono state valorizzate dalle precedenti amministrazioni (l’attuale minoranza, che alle amministrative si oppone a ‘Uniti per Brenta’, ha esercitato i due mandati precedenti a quelli del sindaco uscente, Ballardin, ndr): si parla di ricchezze ambientali, urbanistiche, culturali… A livello urbanistico teniamo ad un recupero del centro storico, che negli ultimi tempi si va svuotando; pensiamo a incentivi a privati per le ristrutturazioni, alla costruzione di nuovi appartamenti da affittare agli anziani a tariffa agevolata. Promuoveremo iniziative per aumentare le strutture sportive, ad esempio contattando una società calcistica per i bambini e aumentando l’attività di pallacanestro a livello consortile, associandoci ad altri comuni. Il tutto facendo fronte ai diminuiti incentivi statali con gli introiti che verranno al Comune dalla costruzione delle strutture commerciali che stanno sorgendo in periferia. 

E quali i problemi che avete in mente di affrontare?
Il problema prioritario è l’ampliamento del cimitero: sono stati già acquisiti dei terreni per la realizzazione del primo lotto, e bisognerà creare un collegamento tra il cimitero esistente e quello nuovo. L’opposizione vorrebbe portare avanti un ampliamento in verticale: noi non siamo d’accordo innanzitutto per l’impatto ambientale sul santuario, e poi perché un aumento così notevole del peso sul terreno potrebbe creare problemi idrogeologici. Occorrerebbero degli studi per conoscere le possibili reazioni ambientali, di sicurezza ed economiche – non mi risulta che ne siano stati fatti finora.
Ora ci rinfacciano un impianto di fognatura pagato da Brenta ma sfruttato da Cittiglio: in realtà serve tutti e due i comuni, che hanno firmato un contratto dividendo a metà le spese di costruzione. 

Come intendete valorizzare l’associazionismo, a Brenta molto attivo (11 associazioni per 1700 abitanti)?
Attraverso il coordinamento delle associazioni: abbiamo appena inaugurato una sala che possono sfruttare per la propria attività, non vogliamo fare ingerenza, ma far riflettere sull’importanza del dialogo tra le associazioni e tra associazioni e cittadini. Un esempio di coordinamento: personalmente sono presidente dell’associazione ‘Tutela della persona’, che a livello provinciale ha diversi sportelli di servizio e che spesso ha il compito di indirizzare il cittadino verso le altre associazioni.  

Si è tanto parlato di Ici sì/Ici no. Qual è la vostra posizione?
La diminuzione dell’Ici potrebbe essere una valutazione da prendere in esame, compatibilmente con le disponibilità economiche: non vogliamo fare promesse elettorali da ‘Pinocchi’, come pare voglia fare l’opposizione. Si discuterà un piano ben stabilito, come è abitudine della nostra amministrazione. 

L’antenna di 36 metri della Tim, installata nel bel mezzo del parco pubblico, ha creato diverse proteste…
Prima dell’installazione dell’antenna avevamo l’intenzione di affrontare un dibattito pubblico per controbattere l’installazione dell’antenna. Dopo una serie di indagini legislative e di sentenze nei confronti dei Comuni della nostra Provincia, le possibilità secondo gli interpellati erano nulle, potendo solo limitarne la potenza e il numero di antenne. Quello che il Comune ha potuto fare è stato avanzare una serie di proposte sulla sua collocazione, predisponendo un piano di localizzazione con siti fuori dall’abitato (rifiutato dalla Tim) e porre un tetto alle onde di emissione: tra l’altro essendo su suolo pubblico è possibile controllarla meglio, al contrario se la Tim avesse stretto un accordo con un privato non avremmo potuto fare nulla. Bisogna anche dire che sia l’Arpa sia l’Asl sono state concordi nel ritenere l’antenna, che è di ultima generazione, non nociva; da studi recenti di cui sono a conoscenza risulterebbe che sono più pericolosi i cellulari e i cavi di alta tensione.
Nel momento in cui le normative della legge venissero riviste o vi fossero nuovi elementi restrittivi riconosciuti e ufficializzati dagli Organi Giuridici competenti con sentenze riconosciute, allora saremmo pronti a far spostare l’antenna. Infine: la minoranze in sede di Consiglio Comunale, se avesse riscontrato irregolarità, avrebbe potuto votare immediatamente contro, in realtà si è astenuta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Maggio 2006
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