Fontana: “Varese diventerà la capitale dell’Insubria”

IL candidato sindaco della Casa delle libertà chiude la campagna elettorale rilanciando il ruolo della città per il territorio

Avvocato affermato, ex sindaco di Induno Olona, Presidente del Consiglio regionale, esponente di spicco della Lega nord. Attilio Fontana è un candidato che ha bisogno di poche presentazioni. La sua candidatura è stata come un asso calato dal Carroccio per ricompattare la Casa delle libertà. Una scelta politica nazionale e locale dopo il risultato alle elezioni politiche certo non soddisfacente per la Lega e dopo una stagione di liti e rancori tra le forze della Cdl.
Una candidatura autorevole e forte che nei numeri sembrerebbe avere la vittoria in tasca tanto che l’ex Raimondo Fassa ha affermato che la Cdl a Varese "potrebbe candidare anche un sacco di patate". 

Nell’ultimo Consiglio comunale, dopo mesi di liti, i Giovani padani issarono cartelli contro Forza Italia con scritto che "l’alleato dopo tre anni puzza". Cosa è cambiato in questi mesi?
«Per prima cosa sono cambiate le persone. Abbiamo fatto un profondo rinnovamento e non è cosa da poco. Poi abbiamo lavorato seriamente sul programma e chiarito i punti più controversi».

A questo proposito quali sono le priorità per Varese?
«La prima in assoluto è aprire una riflessione su quale sia la vocazione della nostra città. Questo è il punto di partenza per poi decidere le politiche future».

Ci sono interventi urgenti?
«Il traffico. Dobbiamo lavorare subito sull’accessibilità e la mobilità. Vanno ripresi i piani parcheggi sviluppando una politica del mezzo pubblico. Va realizzata subito la tangenziale nord est anche perché il tracciato previsto è l’unico possibile a detta di tutti i tecnici. Sappiamo che questo comporta alcuni problemi che vanno affrontati e assicurato ai cittadini il massimo dell’attenzione e del risarcimento per l’impatto ambientale che procurerà, ma è un intervento non più rimandabile. La stessa cosa riguarda la riunificazione delle stazioni e la copertura delle ferrovie così da permettere un accesso da più strade alla città».

Si parla tanto di turismo, quali opere o proposte crede sarebbero utili?
«Abbiamo due aree bellissime: Sacro Monte e il lago. Sul primo dobbiamo assolutamente ridurre il traffico realizzando il parcheggio di piazzale Montanari, ma anche uno nel borgo. Quanto al lago va esteso il parco Zanzi e ampliate le offerte alla Schiranna».

Sull’albergo adiacente Villa Ponti?
«Sulla realizzazione di questa nuova struttura non sono né favorevole né contrario. Dobbiamo valutare bene vantaggi e problemi e poi decidere».

Varese in questi anni sembra aver perso molte posizioni rispetto alle altre città. Quasi una sorta di isolamento, cosa ne pensa?
«Varese deve diventare la capitale dell’Insubria e non solo capoluogo di provincia. Abbiamo elementi di eccellenza incredibile e dobbiamo valorizzare questa condizioni. Mi riferisco in primo luogo a Malpensa e al Ccr di Ispra. La città non può vivere isolata e deve avere un raccordo forte con le altre realtà lavorando in sinergia».

E di Varese europea che ne pensa?
«È una buona iniziativa, ma va armonizzata con il resto del territorio».

Come è andata questa campagna elettorale?
«Bene, abbiamo fatto un buon lavoro insieme con tutti i partiti della coalizione. Quanto agli altri candidati ho già espresso un mio parere. È troppo facile guardare al passato come se loro non ne avessero alcuna responsabilità. Nicoletti era assessore. Ora come fa a prendersela con i partiti grazie ai quali ha avuto quel posto. Quanto a Conte mi chiedo dove fosse negli anni di tangentopoli visto che era il segretario comunale della città».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Maggio 2006
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