Il bonus bebè di Morazzone approda a Palazzo Chigi

Il provvedimento è stato sottoposto all’Unar, organo che si occupa delle discriminazioni razziali. L’opposizione ha lanciato una petizione on line e una raccolta firme

La delibera della giunta comunale di Morazzone, che assegna un bonus di 500 euro ai figli non primogeniti di genitori residenti, è destinata a far parlare ancora di sé. Infatti, la Giunta leghista ha richiesto a chi volesse ottenere il bonus due condizioni: la residenza nel Comune di Morazzone da almeno cinque anni di almeno un genitore, la cittadinanza italiana di almeno un genitore e comunque cittadinanza ”ab origine” italiana, dell’Unione europea o svizzera dell’altro genitore. Una decisione che l’opposizione in consiglio comunale ha criticato per il chiaro contenuto discriminatorio e anticostituzionale, tanto da ricorrere allUnar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) un organo costituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
(foto: da sinistra Riccardo Bertacco e Alberto Costa del gruppo consiliare di minoranza ”Democratici per Morazzone”)

«La prima fase istruttoria all’Unar si è conclusa positivamente – spiega Riccardo Bertacco, del gruppo consiliare di minoranza ”Democratici per Morazzone” -. Ora ci stanno lavorando un pool di magistrati e funzionari. Nel frattempo va avanti la raccolta di firme tra i morazzonesi che presenteremo al sindaco. Inoltre si è riunito recentemente anche il consiglio pastorale che ha invitato alla tolleranza e alla convivenza civile. Ci auguriamo che il sindaco prenda in considerazione queste indicazioni».

Le cose non migliorano, anzi si tingono di sfumature preoccupanti, quando si leggono le motivazioni che la Giunta di Morazzone ha dato al provvedimento. Secondo gli amministratori, infatti, si tratta «di un’iniziativa culturale per il riequilibrio dello squilibrio demografico, a salvaguardia della cultura europea perché esiste una notevole diversità fra i tassi di fertilità dell’Unione Europea e quelli del terzo mondo». Il ragionamento della Giunta di Morazzone è il seguente: i demografi segnalano che se l’indice di natalità si abbassasse ulteriormente, il calo demografico porterebbe all’estinzione della società europea. Si evince che negli ultimi anni il saldo annuale tra nati e morti (a Morazzone) si è notevolmente ridotto e addirittura, a volte è negativo. Incrementano invece le nascite di cittadini extra U.E., con saldo fra nati e morti decisamente positivo in quanto non si registra alcun atto di morte.

Il gruppo consiliare di minoranza ”Democratici per Morazzone”, oltre a chiamare in causa l’Unar, ha deciso una serie di azioni: un ricorso al Tar contro il provvedimento, una raccolta firme per una petizione da presentare al sindaco. A questo proposito è possibile aderire all’appello anche on line, spedendo una mail, in cui si chiede la revoca immediata della delibera discriminatoria, a questi indirizzi: affarigenerali@comune.morazzone.va.it ,  nobonus.morazzone@hotmail.com .

La popolazione ha già risposto all’appello dell’opposizione, partecipando in massa a due assemblee aperte sull’argomento. Nell’ultima sono intervenuti anche don Ernesto Mandelli, della pastorale del lavoro, e lo storico Enzo Rosario La forgia, dell’istituto storico varesino "Luigi Ambrosoli".  Una serata interessante soprattutto per le tante testimonianze dei morazzonesi venuti dal sud e adottati dal Paese. «La statistica – spiega Alberto Costa, consigliere dei ”Democratici per Morazzone” – indica che in dieci anni siamo cresciuti da 40 a 146 persone immigrate, in media dieci all’anno. A scuola ci sono 5 bambini extracomunitari. Non è che possiamo far finta che non esistano e che siano qui solo per pulirci le strade o accudire i nostri anziani. Qualsiasi società che sia chiusa al confronto con altre culture è andata incontro rapidamente al declino. Non possiamo cedere alla semplificazione che immigrato sia uguale a delinquente, questa gente è come noi e viene qui in cerca di lavoro. Questa delibera è anticostituzionale e contro la nostra coscienza».

Il sindaco, Giancarlo Cremona,  ha annunciato per il 10 giugno una “Cena dei popoli”, dove le varie comunità straniere di Morazzone presenteranno i loro piatti tipici. «È una cosa bella – conclude Riccardo Bertacco – ma noi chiediamo il ritiro di quella delibera e l’estensione del bonus a tutti i bebè morazzonesi. Altrimenti quella cena rimane solo un contentino».

Scarica il testo della Petizione

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Pubblicato il 30 Maggio 2006
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