Caccianiga: «Io leghista non tiferò mai Germania»

Partiamo dal commento di due personaggi noti di Varese. Ma aspettiamo anche le vostre lettere

Egregio direttore,

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Italia in finale, i tedeschi ko: le foto dei lettori 4 di 10

le inoltro una mail ricevuta da parenti che risiedono in Argentina. Saluti.

"Viva Italia, viva la gran alegria que nos regalaron!!!!!!!!!!!!!! Abajo Alemania, quedó fuera del mundial, se lo merecían!!!!!
Gracias Italia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hoy somos italianos más que nunca!!!
De todos los italianos en Argentina, y también de los argentinos que han festejado junto a nosotros!!!

Viva Italia, viva la grande allegria che ci avete regalato!!!!!!!!!!!!
Abbasso Germania, é rimasta fuori dal mondiale, se lo meritavano!!!!!!!!!!!!
Grazie Italia!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Oggi ci sentiamo italiani piú che mai!!!!!!!!!!!!!!

Da tutti gli italiani in Argentina, e anche dagli argentini che hanno festeggiato assieme a noi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ambrogio Rigamonti

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Buon giorno a tutti,

sono Marco di Castronno – VA –
Sono sempre stato un simpatizzante della lega, credendo che fossero persone che con il buonsenso e la ragione  potessero cambiare le cose, ma dopo aver letto le dichiarazioni di certi personaggi da oggi non voterò più per loro.
Io amo il mio paese e sentire frasi del tipo "Io personalmente tifavo la nazionale della Svizzera ma, purtroppo, è stata eliminata nei gironi. E dopo anche l’Ucraina, grande Paese secessionista, ha subito la stessa sorte, non resta che tifare per la Germania" ho provato una profonda tristezza.
Che pena mi fanno quelle persone che forse non sanno quanti sacrifici e quante umiliazioni hanno dovuto sopportare i nostri emigranti in Germania da quei Crucchi.
Un saluto a tutti.
Dimenticavo FORZA ITALIA.

Marco

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Buon giorno,

sono Stefano Toninelli di Castronno, Varese, Italia. 
Premetto non tifoso di calcio ma italiano da sempre. Non vi ho mai scritto ma vi seguo da molto tempo. Ho voluto scivere questa lettera perche sono rimasto esterefatto dal comportamento quasi razzista del popolo tedesco, ma quello che mi ha fatto stare male è la Totale non reazione del nostro nuovo premier di fronte a i fischi al nostro inno nazionale.
Che invece di prendere una posizione ha rigraziato con lettera aperta. Non oso pensare cosa avrebbe invece fatto in nostro buon ex presidente Sandro Pertini. Anche se la mia lettera non verrà pubblicata non fa niente ma mi sentivo in dovere di scrivere queste parole.
Grazie
                                                                                                                         Stefano Toninelli – cittadino italiano mangiatore di sana pizza

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Egregio direttore 
 
scrivo queste due righe per salutare immensamente i vostri lettori che l’altro giorno si sono lamentati per la festa che abbiamo fatto in cento città per festeggiare la nostra nazionale di calcio. 
Volevo solo dire che anche ieri sera mi trovavo in centro solo che possedevo non più una tromba da stadio ma ben 2 alla faccia di chi si lamenta.
Prima hanno detto forza germania adesso chi tiferanno??? 
Saluti  e forza azzurri.

P.s    per la finale comprero’ 3 trombette promesso  alla faccia loro 

Ricky

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Egregio Direttore,
egregio sig. Mirabelli,
egregio sig. Caccianiga,
gentilissima signorina Elisa,
 
ho letto con interesse le Vs lettere e mi permetto questa risposta:
 
ebbene si, qualche italiano di  passaporto tifa Germania, Brasile, Korea, Rep. Ceca, eccetera……..ma non tifa la nazionale Italiana. Perchè?
forse anche Voi capite  che i motivi sono tanti e ci si potrebbe scrivere un libro, ma la cosa più importante, che nessuno sembra considerare, è che si tifa con il CUORE e se questo dannato CUORE non batte per gli azzurri non si possono assumere medicine o fare psicoterapia, il CUORE continua a battere come vuole e per chi vuole…
Avete presente cos’è l’amore? non è prescrivibile, non ci si obbliga ad amare qualcuno, lo si fa e basta…
io ho il coraggio dirlo, non amo la nazionale italiana, mi dispiace per chi la pensa diversamente, ma non posso fingere.
A chi mi consiglia di emigrare dico: grazie, lo farei ma non ho le possibilità, non mi va di fare la pezzente in paesi altrui, ma soprattutto, nemmeno voglio lasciare una terra che ha visto nascere tutti i miei avi, gente onesta che ha sempre lavorato, pagato, taciuto, soprattutto TACIUTO…
Ecco forse io, ormai donna matura, sono stufa di tacere di fronte a chi mi vorrebbe schiava e felice; sono schiava ma non sono felice di esserlo, questo potete capirlo?
buona giornata a tutti Voi, con rispetto.

Barbara Mingardi – Abbiati

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Caro Direttore,

l’avevamo sognata un’altra notte mundial e l’abbiamo vissuta. E’ la storia che si ripete. Dopo un trentennio dall’ultima impresa eccoci di nuovo a stravincere una nuova battaglia contro coloro che fino al calcio di inizio ne hano detto di tutti i colori sugli italiani,. Ci hanno offeso e li abbiamo umiliati. Sessantamila contro i nostri 5000 tifosi, li abbiamo ammutoliti.
Grazie Azzurri. Grazie per averci riscattato di fronte agli strunz.
Cordialmente

Eugenio Cairone – giornalista
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Egregio direttore,

si sono scatenati tutti. Nulla accende la passione più dei mondiali di calcio.
Milito nella Lega da parecchi anni ormai, ne ho viste e sentite di ogni colore, ho conosciuto personaggi improbabili , veri leader, fantocci, condottieri, leccapiedi, giganti della politica. Niente mi stupisce più. Dichiarazioni, prese di posizione, a volte insulti. Leggo, persino, che la Lega ha scelto di tifare Svizzera o Germania pur di non vedere trionfare i colori azzurri.
Ehi, fratelli…, time out ! Sabato 1 luglio ho assistito, impietrito, all’eliminazione del mio Brasile. Supponenti, calcisticamente presuntuosi, i ragazzi in verdeoro hanno mostrato di non essersi mai allenati sul serio. Samba da spogliatoio, palleggi per gli sponsor, partitelle di circostanza. Manè Garrincha ha pianto, in Paradiso. Nessuno, su questo pianeta, è in grado di battere gli apostoli carioca se sono in condizione fisica ottimale. Chiunque li può irridere se i nipotini di Pelè passeggiano sul campo. Giusto così. Comunque sia, il verde del prato, l’azzurro del cielo, il giallo del sole, continueranno a rappresentare l’essenza stessa del calcio, della musica, della vita. I gladiatori azzurri, al contrario, hanno dato prova di sacrificio, passione, emozione. Certo, l’Italia pallonara si riconosce nel caciottaro Moggi. Fino ad ora. Io non ho tifato contro. Non ci penso neppure a sventolare la bandiera tedesca o rossocrociata perchè sono paesi federalisti e amenità simili. Chissenefrega ! Saranno pure ben organizzati, puliti, ordinati, ma calcisticamente sono come il groviera ed i wurstel, unti e pieni di buchi… Anche io provo fastidio per gli idioti, mascherati da tifosi entusiasti, che danneggiano e rovinano la gioia di gruppo. In Piazza Repubblica ne ho viste di tutti i colori ! Ma è una piccola parte, concime per la terra ! Gli stessi che, pur di ululare in piazza, sarebbero disposti a dimenticare le nefandezze della Banda Bassotti del pallone. Ed, invece, io credo che proprio la vittoria mondiale permetterà di fare finalmente pulizia. E cosi anche i miei amici la pianteranno di evocare il solito 1982 e l’urlo di Tardelli 100 chili fa con le magliette di lanetta blu e Nilla Pizzi ancora in auge…. W il Brasile !!!

Marco Caccianiga 

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Egregio direttore,

leggo che ieri pomeriggio i “padani” duri e puri della nostra città hanno ribadito di sentirsi più vicini alla”sorella Germania” che allo Stato “occupante” italiano. 

Il segretario della Lega Fabio Binelli non ha esitato a dichiarare: “Io personalmente tifavo la nazionale della Svizzera ma, purtroppo, è stata eliminata nei gironi. E dopo anche l’Ucraina, grande Paese secessionista, ha subito la stessa sorte, non resta che tifare per la Germania.” 

Nel magico momento della vittoria dell’Italia, si potrebbe consegnare questo episodio all’oblio che solitamente tocca alle cose sciocche e insignificanti, augurandoci che, visti gli esiti delle partite della nostra nazionale con l’Ucraina e con la Germania, Binelli e soci, in finale, continuino a tifare contro di noi! 

Sorge, tuttavia, spontanea una domanda: se i leghisti non si sentono a casa loro in Italia, che ci stanno a fare? E, soprattutto, perché i loro parlamentari continuano tranquillamente a percepire le laute prebende garantite dal popolo italiano?

Tempo fa qualcuno di loro disse che, se al referendum costituzionale avessero prevalso i no, si sarebbe rifugiato in Svizzera… pensando forse alla Svizzera tedesca, visto che in Ticino parlano italiano e questo idioma avrebbe potuto offendere le sue sensibili orecchie.

Il confine è a pochi chilometri da Varese. Auf Widersehen

Fabrizio Mirabelli –
Segretario DS Varese
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Pubblicato il 05 Luglio 2006
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