«Italia debole di fronte all’offensiva terroristica»

Magdi Allam, editorialista italo-egiziano del "Corriere", grande avversario dell'integralismo, intervistato da Paragone nelle Serate Estensi

Di fronte all’offesa del terrorismo di matrice islamista l’Europa, Italia su tutti, è debole perchè non sa affermare a testa alta la propria identità.
È stato questo il filo conduttore dell’incontro in cui mercoledì sera Gianluigi Paragone, direttore de "La Padania", ha intervistato Magdi Allam (foto), stimato editorialista e vicedirettore ad personam del "Corriere della Sera" nonchè grande avversario dell’integralismo, al punto da dover vivere sotto scorta per le minacce di morte ricevute.
Si trattava della prima fra le cinque "Serate Estensi" previste dal 5 al 21 luglio nel Cortile d’onore di Palazzo Estense; anfitrione d’eccezione in tutte queste occasioni il sindaco Attilio Fontana, che ha mantenuto per sè la delega alla Cultura.

Di fronte ai problemi spesso pesanti causati da certa immigrazione a Paesi come Francia, Olanda, Gran Bretagna (terrorismo, ghettizzazione sociale, mancata integrazione), Allam, autore del recente libro "Io amo l’Italia", sottotitolo "Ma gli italiani la amano?" si pone il compito non facile di analizzare i perchè di un fallimento. "Alla base di tutto vi è la grave crisi di identità di una generazione di persone nate e cresciute in Occidente ma di diversa origine, che ad un certo punto arrivano a rompere con la società in cui vivono: e la rottura avviene sui valori". Da qui l’attrazione fatale per il fanatismo islamista, cultura di morte e violenza che Allam avversa con la massima fermezza. "L’Europa, di fronte a questo scenario, non deve più accettare un’immigrazione subita, come fa l’Italia con ragionamenti del tipo ‘volemose bene’ o ‘poveri Cristi’; serve invece un’immigrazione scelta, che accetti i valori della società in cui si va ad inserire".

Per Allam, sempre "supportato" dalle domande di Paragone, l’Europa "dimostra di non avere un sistema di valori, visto che mercanteggia su temi come la vita, la libertà, la dignità": aspetti centrali nel pensiero dell’opinionista italo-egiziano, che a questo proposito cita la mancata difesa della Danimarca dall’indegna aggressione subita a causa delle famose vignette satiriche sul Profeta Maometto. "La colpa per gli islamisti non è individuale, come nelle società occidentali, ma di massa: un intero popolo è responsabile di aver eletto un governo sgradito, e o di pagargli le tasse. Guardate il destino dell’Algeria, dove 150.000 persone furono trucidate spietatamente dalla furia dei terroristi".
Anche l’atteggiamento europeo ed americano in Palestina riceve sonore legnate da Allam, che accusa le parti di aver lasciato salire al potere Hamas, paragonando questo sviluppo all’ascesa del nazismo tramite "democratiche" elezioni. "Chi legittima il terrore e non riconosce il diritto alla vita non deve essere ammesso alle elezioni".

Gli aspetti italiani della questione terrorismo preoccupano Allam, che come detto vive sotto scorta per le minacce ricevute. La collaborazione con il minsitro Pisanu era buona, racconta l’editorialista, fin quando non si propose di far entrare nella Consulta per l’Islam in Italia da lui proposta personaggi come il presidente dell’UCOI (Unione Comunità Islamiche italiane) o un esponente libico, proveniente da un Paese con passate gravissime responsabilità per atti di terrorismo (vedi Lockerbie 1988). A questo proposito Allam denuncia anche che i poliziotti italiani vengono inviati a far pratica di lingua e cultura araba in Libia, "mettendo i nostri agenti nelle mani degli uomini di Gheddafi".
Ma non finisce qui: "L’ingenuità dello Stato italiano ha permesso che le moscheee finissero in mano ai predicatori di morte, che qui e nel resto d’Europa reclutano gli attentatori suicidi destinati a massacrare i propri correligionari in Iraq". Sì, perchè sono i musulmani le prime vittime del terrore islamista: e non è certo una novità. Guai a chi pensa all’appeasement, avverte Allam: "Non si può relativizzare la valutazione sul terrorismo iracheno o palestinese come "resistenza" in cambio della "garanzia" che in Italia non vi saranno attentati. Più ci si mostra accondiscendenti, più loro saranno brutali ed aggressivi".

Allam non si ferma, e demolisce ogni certezza, andando a rinforzare punti di vista esattamente coincidenti con le posizioni delle destre euro-americane. Anche la concezione dello Stato come "terreno neutro" su cui le parti si incontrano diviene "assurda": "Deve essere lo Stato a imporre le regole senza le concessioni buoniste o terzomondiste care a certa sinistra".
Critiche piovono anche sull’operato della magistratura in relazione alla vicenda di Abu Omar, islamista radicale rapito a Milano e sparito in Egitto dove fu torturato e non se ne è saputo più nulla dal 2004: l’arresto del vicecapo del SISMI Mancini appare ad Allam frutto di una magistratura "ideologicamente orientata", che "valuta i fatti decontestualizzandoli", "come se la colpa fosse sempre nostra", e non riconoscendo che "è in atto una guerra dichiarata dai terroristi all’Occidente". "Non dobbiamo infierire sui nostri servizi segreti per salvaguardare costi quel che costi il valore della legge in sostegno ad un noto predicatore dell’odio" chiosa Allam.
L’editorialista del "Corriere" si dice anche contrario al voto amministrativo agli immigrati, da un lato per non farne una sorta d "serie B elettorale" nei confronti del voto politico, dall’altro perchè il voto "deve rimanere prerogativa del cittadino, di chi si riconosce in una comune identità collettiva di valori condivisi".

Vale la pena di battersi per la libertà, chiede Paragone, mettendo a rischio la propria vita? Certamente, ribatte Magdi Allam, "la paura va superata: si muore una volta sola, non si può morire un po’ ogni giorno".
Allam è convinto che il suo esempio sia avvertito anche fra i musulmani, che pure "ufficialmente" lo considerano un rinnegato o una spia. Bisogna dunque, nella sua visione, che le forze che sostengono la vita, la libertà e la dignità dell’uomo, in occidente come nel mondo islamico, escano allo scoperto e sconfiggano una volta per tutte i culti dell’odio e della violenza.

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Pubblicato il 06 Luglio 2006
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