Cattaneo: «Uno sguardo al passato per ricordare ciò che possiamo fare»
Come prima uscita in veste di assessore regionale ha visitato il museo dei trasporti di Francesco Ogliari
Un viaggio nella storia degli ultimi duecento anni, un itinerario che dalla portantina e dalla diligenza "vis à vis" arriva alla metropolitana e al motore diesel. Per la sua prima uscita in veste di assessore regionale alla mobilità e alle infrastrutture Raffaele Cattaneo ha scelto un luogo simbolo della cultura varesina, il Museo dei trasporti di Ranco. L’esposizione porta la firma del suo titolare, Francesco Ogliari che alla storia, all’insegnamento e al collezionismo ha dedicato tutta la sua vita.
Il museo è un patrimonio libero e gratuito che dal giorno della sua apertura ha accolto oltre due milioni di visitatori. Esposti nella collezione di Ogliari ci sono alcuni pezzi simbolo della storia locale e che in molti casi hanno segnato una svolta nello sviluppo di tutto il territorio nazionale. L’evoluzione dei trasporti è avvenuta in poco più di due secoli, anni che sono stati documentati da Ogliari con cura e attenzione dei particolari. Il percorso che offre ai visitatori inizia con “Il tempo del cavallo” dove sono esposte le carrozze e le diligenze dei primi anni del Settecento, passa a “Il tempo del vapore” con la miniera di inizio Ottocento e la nascita delle locomotive per arrivare a “Il tempo del motore” delle motociclette e del primo autobus firmato Fiat. E c’è altro: una ricchissima biblioteca curata dalla direttrice Paola Trinca Tornidor, una sala dedicata alle opere dell’artista varesino Flaminio Bertoni e “La città ideale”, la novità del museo, un vero e proprio spettacolo in miniatura.
«Passarci alcune ore è un’esperienza fortemente istruttiva – ha commentato Cattaneo a visita conclusa – ed è inoltre un’occasione per riflettere sulla straordinaria capacità innovativa di questo territorio, patria delle prime ferrovie, le Nord e dei primi investitori in quelle strane macchine volanti che poi sono diventate il nostro cavallo di battaglia. Ora, nelle infrastrutture, subiamo un distacco di decenni che andrà colmato al più presto». Le priorità, secondo il neoassessore, sono quelle su cui si è discusso per anni:
«Gli interventi infrastrutturali di cui il nostro territorio ha bisogno non potranno mai essere finanziati esclusivamente dal settore pubblico – ha concluso Cattaneo -. Pensiamo alla Pedemontana: è un’opera da quattro miliardi e mezzo di euro che prevede oltre due miliardi di contributo pubbolico. Nessun ente per il momento è in grado di far fronte a questa spesa. È per ciò necessario individuare delle forme alternative per poter realizzare comunque opere come questa».
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