“Gli alieni comunicano con noi e io ne ho le prove”

Una curiosa lettera ha raggiunto la cassette postali del comune varesino. Pianeti misteriosi, complotti internazionali e disastri naturali sono in avvento. Siamo stati avvertiti

“Una prova di tutto ciò che accadrà saranno i forti terremoti e l’acutizzarsi delle eruzioni vulcaniche il 10 – 11 ottobre 2006 sul pianeta Terra, e questo fatevelo comunicare senza restrizioni, affinché non abbiate poi il rancore di avermi ottusamente bloccato”. Questa è la “profezia” decisamente poco rassicurante che moltissimi abitanti di Lozza si sono visti recapitare nella loro cassetta delle lettere in questi giorni.

La missiva, firmata Gennaro Gelmini con tanto di numero di telefono, non sembra affatto una ragazzata, ma l’opera di un uomo convinto di quel che dice. Tanto che la lettera è stata anche inviata, come certifica un timbro dimostrativo, al Comune di Lozza e alla Giunta Regionale. Secondo Gelmini quei cerchi di grano di Lozza, che hanno fatto tanto parlare, sono sicuramente opera degli alieni, che abitano su un pianeta del sistema solare che la Nasa vuole tenerci nascosto. Ovviamente le sue teorie non sono propriamente scientifiche (lui, a proposito, non è scienziato, ma solo un appassionato di astronomia), ma tutto il suo impegno merita un minimo di attenzione.

Gelmini pur vivendo nella nostra provincia, ha girato l’Italia intera, seguendo anche diversi convegni di astronomia, per far conoscere a tutti la sua curiosa verità, inviando molte lettere anche ad autorità giuridiche: «In sette anni ho incontrato 22mila persone, e ad ognuna di loro ho detto quel che penso, e alcuni di loro mi hanno creduto», ci racconta Gelmini, «Io cerco di essere dappertutto, di diffondere la voce anche al di fuori del giro degli esperti. Comunque non faccio parte di un gruppo, conosco solo diverse persone che pur facendo i lavori più disparati ora la pensano come me, e diffondono la notizia».

Da ben sette anni Gelmini si occupa di questo, abbandonando il suo lavoro da impiegato a Milano per intraprendere questa “missione”. Ma come ha avuto l’idea di stampare tutte quelle lettere per Lozza? «Quando i giornalisti chiedevano informazioni sui cerchi di grano i contadini dicevano sempre “le farò un fischio quando sapremo quando sapremo qualcosa”, ma sapevo che quel fischio non ci sarebbe mai stato, dovevo pensarci io. Parto sempre da un argomento di attualità per avere attenzione, e dimostrare la verità».

Cioé lei crede veramente che quei cerchi del grano siano opera degli alieni? «Certamente, sono un messaggio».

Per capire meglio cosa racconta Gelmini, e ispirare il prossimo film di Gorge Lucas, ecco brevemente qual è la sua teoria “scientifica”. Tra i vari pianeti che ruotano intorno al sole ne esiste uno, chiamato UB 313, scoperto nel 1983. La Nasa, tuttavia, avrebbe negato l’esistenza di questo pianeta, inizialmente chiamato Sedna. Poi, nel 2005, lo stesso astronomo che ha scoperto Sedna scopre un nuovo pianeta, Xena, dandogli lo stesso codice UB 313. Perché chiamare due pianeti con lo stesso codice? Perché si tratta dello stesso pianeta, secondo l’astrofilo, un pianeta che ci viene tenuto nascosto per nasconderci la minaccia aliena. In realtà, per rigore enciclopedico, è ben noto cosa sia UB 313, altrimenti detto il “decimo pianeta”, considerato in realtà solamente un pianetoide. Ma come da copione, la teoria del “complotto” può smontare ogni certezza.

Ma perché gli alieni dovrebbero comunicare con noi? «Perché noi siamo stati creati da loro: il loro organismo non consentiva a questi alieni di scendere sulla terra, così hanno creato una sottorazza accoppiandosi con le scimmie. Noi siamo quella sottorazza, ed ora vogliono perfezionarci mettendoci in condizioni estreme, come terremoti, maremoti, eruzioni ed altri sistemi che selezioneranno solo i più forti». Ultima di questa la grande attività sismica che secondo Gelmini dovrebbe manifestarsi sulla terra entro domani.

Non esageriamo. Per credere a queste teorie ci vuole una buona dose di fiducia, e dubitiamo che questa intervista possa convertire qualcuno. Ma se gli abitanti di Lozza vogliono almeno ricavare una morale da questa lettera, lasciamo a Gelmini il merito di una bella riflessione che ci regala sul perché di questo segreto, di questo complotto: «Pensate come cambierebbe il mondo se tutti sapessero di questo: i nostri valori cambierebbero, non ci sarebbe interesse per il futile, tutto si ribalterebbe». Insomma, una sorta di “Ave morituri te salutant” in chiave fantascientifica, da non sottovalutare…

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2006
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