Interramento, la luce in fondo al tunnel

Si avvicina l'abbattimento dell'ultimo diaframma, previsto fra una settimana circa. Restano comunque dubbi e timori per le prospettive future: sempre meno probabile una fermata in città

I lavori per lo scavo del secondo tunnel dell’interramento ferroviario di Castellanza procedono a gran velocità. La "talpa" ha fame di terra, ed è ormai a poche decine di metri dall’abbattimento dell’ultimo diaframma che segnalerà il completamento dei due tunnel; questo a soli sei mesi dalla conclusione degli scavi per la prima canna, nell’aprile scorso. FNM Ingengneria ancora non ha fissato una data precisa per l’evento; si attende la presenza di autorità non solo locali ma anche da Pirellone.

L’accordo di programma del 2001, evento chiave per la definizione dell’opera, prevedeva che parte dell’attuale sedime su cui corrono i binari di superficie delle Ferrovie Nord fosse ceduto al Comune di Castellanza. E qui qualcuno comincia ad avere dei leggerissimi sospetti: per esempio, che se non si tolgono molto alla svelta quei binari, qualcun altro possa pensare di farci passare dei treni merci, magari nel cuore della notte. Sarebbe una beffa, ma purtroppo non appare un’eventualità remota, come denuncia anche la consigliera comunale di Insieme per Castellanza Lidia Zaffaroni, preoccupata anche per la possibilità sempre più remota di mantenere in città una fermata. "Saranno decisivi i prossimi giorni" annuncia la consigliera. "Se le Nord proseguono i lavori secondo il progetto, perderemo definitivamente la possibilità di una fermata in città. Si parla di una  data tipo sabato 10 novembre per la cerimonia di completamento del secondo tunnel: per allora deve essere manifesta una volontà politica decisa di chiedere una fermata. E a questo proposito i vari assessori regionali e provinciali, i Moneta, Cattaneo, De Wolf, almeno a parole si erano impegnati a considerare l’ipotesi e a farla vagliare dai progettisti. Ora o mai più è il tempo di mantenere le promesse fatte, oppure di ammettere che i loro desiderata nulla valgono di fronte alla volontà delle Nord – che pure sono un’azienda a partecipazione regionale".

L’ex sindaco Livio Frigoli precisa che l’accordo di programma, sottoscritto sotto la sua amministrazione, prevedeva da parte delle Nord un impegno a cedere al Comune i binari di superficie nel tratto Rescaldina-Olona; il tratto Olona-Busto si prevedeva dovesse essere usato per il tram-treno di collegamento con la nuova stazione. Comunque non si trattava di obblighi stringenti, bensì di "impegni": da qui le preoccupazioni espresse da più parti. Amareggiato, Frigoli aggiunge: "Il sindaco Farisoglio oggi ha un grande vantaggio: che le opposizioni, me incluso, sono pronte a collaborare pienamente con lui per il bene della città. Quando ero sindaco io, se dicevo bianco, per tutta l’opposizione era nero".

Il nuovo primo cittadino targato Forza Italia attende notizie e medita
sulla situazione ancora poco chiara, per certi versi, che attende la
città quando l’opera sarà definitivamente ultimata, nel 2008. La sua
sensazione è un po’ quella di trovarsi a fare da "notaio" di una
vicenda avviata in un altro contesto, e sulla quale sa di non poter
influire più di tanto. Quanto all’ipotesi di conservare una fermata in città, osserva: "Realizzarne una all’imbocco est del tunnel ci avrebbe condotti in territorio di Rescaldina… qui l’unica è di chiedere una fermata non lontano dall’attuale stazione, ma se non si interviene subito in sede di progetto andrà a monte. E poi, comunque, come gestirne la vicinanza con la prevista nuova stazione al confine con Busto?" Farisoglio assicura che proseguirà nell’impegno di dotare la città di un servizio di
trasporti pubblici all’altezza: chissà mai che, se le cose andranno come Farisoglio ed altri temono, un buon servizio di bus per la nuova stazione (e magari il vagheggiato tram-treno) riesca a sopire almeno in parte la delusione di aver perso la vecchia, cara fermata delle Nord in centro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2006
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