Sottopasso appena inaugurato e già da cambiare

Deiberati altri lavori sulla pista ciclabile, non erano stati previsti i diversamente abili. Il centrosinistra polemizza con il metodo decisionale dell'amministrazione provinciale

La pista ciclabile a Cazzago Brabbia non smette di creare dibattito e polemiche conseguenti. A sollevare il problema il centrosinistra di Villa Recalcati: nel corso di una riunione improvvisata della commissione Patrimonio e beni architettonici a Cazzago Brabbia, proprio sul circuito in esame, il capogruppo dell’Ulivo Alleanza per la Provincia, Gianpietro Ballardin, ha sollevato alcuni dubbi e perplessità sia sul tracciato in sé, sia sulle modalità di decisione: «Non siamo stati chiamati a decidere, abbiamo saputo tutto a cose fatte – spiega il consigliere provinciale di minoranza -. Il tratto cazzaghese è stato inaugurato per Abbracciamo il Lago, ma la pista in questo punto non è fruibile: handicappati, mamme col passeggino non possono passare. Si è scelto di far correre la pista su un tracciato che non costeggia il lago a costi doppi rispetto a quello che si sarebbe potuto fare altrimenti: sappiamo che c’era la possibilità di fare la pista vicina al lago, ma non è stata presa in considerazione. Così facendo si è dovuti invadere per un consistente tratto la Palude Brabbia e si sono dovuti realizzare due sottopassi con pendenze assurde per gli utenti».  

Si difende l’assessore provinciale Luca Marsico: «Non si poteva fare altrimenti – spiega -. Il tracciato è stato deciso dalla passata amministrazione di concerto col Comune di Cazzago Brabbia, che ha avuto la parola decisiva: alternative non ne sono state fornite, i percorsi alternativi sono rimasti sulla carta e non sono mai stati discussi in via ufficiale. I vincoli del Piano regolatore comunale e le esigenze contingenti hanno costretto a realizzare in questa maniera i lavori, che non sono terminati con Abbracciamo il Lago, ma vanno vanti. In Palude, per chiarire un altro punto, non passiamo col cemento, ma con materiale ecocompatibile, il calcestre, ad impatto zero». «Si spende di più per fare una cosa più brutta», replica subito Ballardin.  

Il 13 ottobre scorso la giunta ha parzialmente modificato il tiro, dando il via libera al finanziamento di un altro lotto di lavori, per 98 mila euro (che si sommano ai 1.130.000 spesi per il tratto azzaghesi, ndr): si modificherà la scalinata esistente, addolcendo la pendenza della rampa laterale (che verrà leggermente allargata) e installando un servoscala per permettere ai portatori di handicap di salire e scendere senza dover attraversare la strada: «Abbiamo deciso di modificare quanto deciso in precedenza per andare incontro ai cittadini – spiega Marsico mentre alcuni ragazzini cazzaghesi protestano rumorosamente -. I lavori cominceranno in questa settimana e termineranno entro fine gennaio. Inoltre è allo studio la costruzione di un percorso pedonale che collegherà la provinciale al centro del paese». Non ci sta Ballardin, che attacca: «Molto peggio di quanto pensassi. La pendenza resterà troppo ripida, inutilizzabile per chi ha problemi fisici. Il servoscala è inutile, difficile da usare e soggetto a vandalismi. Sarebbe da rifare tutto, è un lavoraccio. Inoltre si spendono altri 98 mila euro destinati in precedenza a finanziare la ristrutturazione di un asilo in via Daverio. Speriamo di non dover registrare le notizie di incidenti di chi, impossibilitato a passare per le scale del sottopasso, attraversa la provinciale 36: se succederà, di chi sarà la colpa?».

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Pubblicato il 31 Ottobre 2006
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