Tragedia sul lago: morto il bambino, disperso il padre
Sommozzatori al lavoro per scandagliare i fondali. La canoa si è ribaltata intorno alle 15 di ieri, 1 novembre. Renzo, 7 anni, trovato morto tra le cannette
Li hanno visti l’ultima volta verso le 15, sull’Isolino Virginia. Renzo, 7 anni, e suo papà Livio Visintini (foto), 54, erano usciti con una canoa gonfiabile approfittando della bella giornata di ieri, mercoledì 1 novembre. Poi il vento li ha sorpresi, la canoa si è ribaltata ed è cominciato l’incubo. I soccorsi sono partiti subito. Dall’Isolino prima e da riva poi le chiamate a Vigili del Fuoco e Protezione Civile sono piovute: i pescatori, professionisti e non, hanno avvistato la piccola e leggera imbarcazione che si ribaltava, ma non hanno potuto fare nulla. Troppo il vento e troppo alte le onde del lago.
In breve tempo circa 50 uomini tra Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino sono arrivati a Cazzago Brabbia, da dove padre e figlio sono partiti per la tragica gita. Squadre a piedi e due gommoni hanno cominciato a cercare, seguendo le indicazioni di chi il lago lo conosce e sa come prenderlo. Presto le barche sono dovute rientrare per le difficoltà di navigazione: notizie di salvataggi di gente uscita in barca ne arrivavano a valanga, ma dei due dispersi nessuna traccia. Una trentina di persone sono rimaste bloccate sull’Isolino perché il trasporto a riva non era possibile. Le ricerche sono proseguite per tutta la sera a piedi, torce alla mano, in direzione Palude Brabbia, dove il vento di Tramontana soffiava.
Nel pomeriggio la canoa (foto) è stata ritrovata incastrata tra le cannette, poi sono venute a galla una ciabatta azzurra e la pagaia rossa dei due improvvisati canoisti. Alle 23.20 la prima tragica notizia: il corpo senza vita di Renzo, il piccolo figlio di Livio e Paola Visintini, è stato trovato da una squadra di sommozzatori. Il giubbino salvagente lo ha tenuto a galla e la forza del vento lo ha trascinato nelle cannette, poco oltre la foce del fiume Brabbia, dove il lago diventa Palude. Lì lo hanno trovato i soccorritori, impotenti. Le squadre della Protezione Civile hanno proseguito le ricerche fino a tarda notte, ma di Livio Visintini, ingegnere impiegato all’Aermacchi, nessuna traccia.
Con il sole le ricerche sono proseguite, il vento, questa mattina, giovedì 2 novembre, non ha smesso di soffiare con forza. Gli uomini dei soccorsi hanno perlustrato nuovamente i canneti all’interno della palude a ridosso della riva del Lago di Varese, gli elicotteri e i gommoni battono palmo a palmo la superficie del lago e i sommozzatori sono entrati in azione in tarda mattinata. Le speranze di ritrovare Livio Visintini vivo sono ridotte al lumicino: dalle segnalazioni pervenute pare non avesse il giubbino salvagente. Gli esperti suggeriscono di cercare il corpo sul fondo del lago, dove la canoa si è ribaltata. L’ultima volta che un uomo è annegato, raccontano i pescatori, il lago ha restituito il corpo giorni e giorni dopo.
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