«Abbiamo salvato la Nera di Verzasca»

Gli allevatori italiani e svizzeri fanno il punto a cinque anni dall'inizio del progetto Interreg per salvare questa particolare razza di capra dal cui latte viene ricavata la formaggella del Luinese

Cinque anni fa stava per estinguersi, oggi è fondamentale per l’economia gricola di molte aziende. La capra nera di Verzasca è salva grazie ad un progetto di allevatori, casari, Svizzera e comunità montana Valli del Luinese. Giovedì 9 novembre 2006 a Sonogno presso la Casa S. Angelo, alle ore 9.15 si terrà il convegno " La razza caprina di Verzasca risultati e prospettive" che chiuderà il progetto Interreg IIIA che ha permesso l’importante azione di recupero di questa razza particolare di capra fondamentale anche per l’ottenimento del marchio Dop per la formaggella del Luinese, prodotto tipico varesino di grande success. L’evento è organizzato dalla Comunità Montana Valli del Luinese e dal Gruppo Allevatori Razza Nera di Verzasca, rispettivamente capofila italiano e svizzero del Progetto Interreg per il recupero di questa razza.

Nel territorio transfrontaliero del Canton Ticino e della Comunità Montana Valli del Luinese operano da tempo aziende che allevano la Nera di Verzasca, capra rustica e particolarmente adatta alle aspre condizioni di montagna. Attualmente la razza consta di un numero limitato di esemplari e può essere di conseguenza considerata a rischio di estinzione (popolazione totale: circa 3.000 capi in 100 allevamenti; popolazione aderente al progetto: circa 750 capi in 15 allevamenti). Al convegno parteciperanno allevatori, tecnici ed esperti del settore per presentare i risultati conseguiti nel corso di cinque anni di attività e discutere sulle prospettive di sviluppo futuro. Un punto di forza del Convegno risiede proprio nella ferma volontà dei partner (Francia, Italia e Svizzera ) di cooperare insieme per un’evoluzione. Le aziende bio hanno ricevuto l’autorizzazione a procedere nella ricerca dall’I.C.E.A. l’Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale.

I lavori si apriranno alle ore 9.15 con gli interventi di Ido Locatelli, presidente della Comunità Montana Valli del Luinese, Pascal Favre, Presidente Gruppo Allevatori Nera di Verzasca, Renato Patà, Sindaco di Sonogno. Il moderatore sarà Loris Ferrari, del servizio di consulenza agricola del Cantone Ticino. Durante la prima parte della mattinata si discuteranno la nascita, gli obiettivi, l’organizzazione del progetto (Mario Enrico Alberti, Presidente Comitato Interreg IIIA e Sibiana Oneto Comunità Montana Valli del Luinese), le strategie per l’ottenimento e il mantenimento della qualifica sanitaria del territorio transfrontaliero (Marco Magrini, ASL Provincia di Varese – Tullio Vanzetti, Servizio Veterinario Cantonale) la valorizzazione dei dati produttivi, dei dati morfologici e dei dati anagrafici (Giorgio Zanatta _ Aral Crema- Ilaria Pernazza – Assonapa Roma) e sperimentazione della tecnica della inseminazione artificale (Guido Bruni – Aral Crema – Mario Villa Apa Varese).

A seguire una tavola rotonda riguardante le "Strategie per la conservazione delle razze caprine a limitata diffusione: il contesto e le prospettive" moderata da Maria Lina Sandionigi, D.G. Agricoltura della Regione Lombardia. A seguire gli interventi di Gustavo Gandini della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano, Catherine Marguerat di Caprovis Berna, Pascal Bouè e Pierre Martin di Caprigène France Mignaloux Beauvoir e Guido Bruni dell’Aral di Crema. Alla successiva discussione parteciperanno Pierfranco Venzi, responsabile Interreg del Canton Ticino, Raffaele Verdelli della Direzione Centrale Programmazione Integrata della Regione Lombardia e benedetta Sevi della D.G. Industria della Regione Lombardia. Per concludere una visita all’Ecomuseo di Sonogno. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Novembre 2006
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