«Sconcertante puntare sul vento, ci vuole il mobility manager»

L’appello di Amici della terra: “E' Palazzo Estense che, come ha annunciato, deve dare il la alla realizzazione di un Centro studi o Agenzia per la mobilità”

Riceviamo e pubblichiamo

Egregi Signori,

97 mg/mc alla centralina di Via Copelli, 110 mg/mc a quella della Violetti, sesto giorno consecutivo di supero della soglia di allarme del pm 10.

La Giunta Comunale di Varese che fa?

Dispone di intensificare i controlli e richiede ai cittadini di non utilizzare troppo né riscaldamento né auto..

Ci soddisfa tale decisione?

Proprio no.

I controlli servono ma non bastano. Le raccomandazioni hanno ancora minore utilità: equivalgono al comportamento di un avvocato che in Corte d’Assise si rimette alla clemenza della Corte e rinunzia all’arringa.

Ci vuole nei nostri amministratori maggiori senso di responsabilità e coraggio.

Alcuni giornali locali di ieri hanno descritto il fare soddisfatto di un Assessore non alla partita, a margine della Giunta Comunale di Varese, per essersi ridotto l’inquinamento dell’aria che, comunque, rimarchiamo, rimaneva in Via Copelli superiore ai limiti stabiliti dalla Legge.

Riprenda il Sindaco questo Assessore e Gli spieghi quali danni alla salute arrechinoo il PM 10 e  il più pernicioso PM 2,5.

Non c’è nulla di cui essere contenti.

Il Corriere della Sera scrive che per le poveri all’anno muoiono in Italia 2000 persone.

Il problema ambientale è quindi grave, non va supinamente accettato né sottovalutato.

Occorrono provvedimenti drastici.

Quali?

Noi abbiamo fatto un elenco di buone pratiche che in Italia e all’estero hanno dato buoni frutti: car sharing, car pooling, road pricing, rafforzamento del trasporto pubblico apertura di una pluralità di parcheggi di interscambio esterni al centro.

Non abbiamo però verità rilevate.

La Giunta comunale deve in fretta chiedere ad un centro specializzato cosa fare e procedere in modo scientifico prendendosi delle responsabilità

Noi saremo con chi vuole agire in prima persona anche rischiando.

Ieri Vi abbiamo scritto “Ci aspetteremmo, quindi, un cambio di rotta dell’attuale Giunta, che magari portasse a rispolverare (per applicarlo) quel piano predisposto dall’allora Assessore alla Tutela ambientale, Michele Amirante e distribuito a tutti i cittadini di Varese, che riguardava un’ampia zona della città e non solo il suo centro.

Piano che  lo stesso Amirante non ebbe il coraggio di porre in opera e che dovrebbe invece essere reso realtà, arricchito però con una parte dedicata ad un rafforzamento del trasporto pubblico.

Avremmo anche un sogno.

Quello che i provvedimenti di limitazione del traffico riguardassero un’area varesina ben attrezzata dà treni e autobus, priva di inquinamento acustico i di miriadi di camioncini per la consegna di beni a persone ed esercizi.

Come detto, nella lettera inviata ieri al Sindaco di Varese è comunque necessario che vi sia una programmazione scientifica delle iniziative da adottare per far fronte a problemi che si sa benissimo che che si ripresentano ciclicamente. Serve nominare, con effettivi poteri, il Mobility Manager comunale.

Se domani i dati negativi non ci fossero più, non servirà a nulla cantare vittoria.

Puntare sul vento o magari sulla neve, sarebbe sconcertante per una città capoluogo che ha bisogno di conoscere il proprio destino senza rassegnarsi a una cronicità respiratoria di massa.

Un inquinamento così elevato e costante, diventa un problema politico. Vivere secondo standard minimi, non è un " optional ", è un diritto radicale e non alienabile.

Non vogliamo con questa contestazione far lievitare l’ansia, anzi è necessaria la massima pacatezza. Proprio pacatamente si può rilevare che la questione non è più legata ai tecnicismi dilettanteschi dell’assessore di turno.

E’ ormai una questione politica. Non partitica, né di destra né di sinistra ma esclusivamente a vantaggio del corpo sociale.

Questo significa fare tutela dell’ambiente.

E’ Palazzo Estense che, come ha annunciato, deve dare il la alla realizzazione di un Centro studi o Agenzia per la mobilità, che possa applicare i propri interventi non solo su base  di città bensì di area omogenea e che possa scambiare continue informazioni con gli altri  Centri vicini (per esempio, il CCR di Ispra ovvero il Vel di Mendrisio).

Per essere grandi serve che le scelte  del Comune di Varese diventino collettivamente condivise. L’ambito ecologico  è nobile ma ancora non  globale. Non si tratta di salvare tutti i nostri polmoni grazie all’ attivismo delle associazioni ambientaliste e degli ecologisti di torno.

Non siamo noi a poter tanto

E’ il Palazzo  che deve agire per far si che  la popolazione nel suo insieme  diventi  ecologista, rendendosi conto che l’aria di Varese è come un passeggero sul "Titanic".

La conta dei giorni velenosi scandisce una rotta che sarà presto irreversibile. 

Così non si può andare avanti. 

Soprattutto le giovani generazioni accumulano uno svantaggio nella crescita. I bambini di Varese pagano nei bronchi e nelle proprie orecchie costi che sono molto più pesanti di quelli dei loro coetanei di altre città. Se politicamente si prende consapevolezza  che non si può continuare così, diventa realistico prepararsi a decisioni strutturali di largo e stabile impatto. Si devono disegnare programmi ambiziosi. Serve un approccio unitario, trasferibile dal  piano economico a quello ambientale simile a quello vissuto dagli americani negli anni ’30 della grande depressione. 

Bisogna decidersi ad elevare la questione veleno (legata in notevole parte e al traffico e agli impianti di riscaldamento) a tema numero uno rispetto al quale ogni altro aspetto della dinamica socio economica cittadina sia disposto a fare un passo indietro.”

Signor Sindaco, Signori Assessori dateci per favore retta.

In attesa di riscontro, porgo vivissime cordialità.

Arturo Bortoluzzi
Amici della Terra

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Gennaio 2007
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