Nel cuore del Ccr un “campus” della ricerca

Presentato il progetto di ammodernamento del sito. Quattro nuovi edifici sorgeranno nella zona centrale della Divisione isprese

È una storia che si ripete quella tra la Tekne Spa e il Centro comune di ricerca (Ccr) di Ispra. Fu proprio quello studio – allora sotto il nome di Vrc – a progettare negli anni Sessanta parte dell’istituto isprese. Oggi, a più di quarant’anni di distanza , la stessa società in veste rinnovata, insieme al francese Architecture Studio e all’inglese Hilson & Moran si è aggiudicata il concorso internazionale di architettura indetto nel 2005 dalla Commissione Europea.
L’obiettivo del bando, secondo quanto stabilito dal piano strategico di sviluppo per le infrastrutture del sito varesino, era quello di rinnovare una parte importante del complesso per renderlo più efficiente e moderno. Nei piani infatti è stata prevista la costruzione di quattro nuovi edifici per una superficie di circa 25mila metri quadrati accanto a quelli già esistenti nell’area isprese.

«Il progetto assomiglia ad una sorta di “campus” nel cuore del Centro – ha spiegato Alejandro Massaro Lattuada uno degli esperti incaricati di seguire il progetto dalla dirigenza dell’istituto -. Le nuove strutture, oltre ad ampliare la superficie dei nostri laboratori, serviranno per concentrare meglio le diverse attività. La configurazione attuale del centro è infatti molto dispersiva e i vari dipartimenti sono lontani tra loro».
Nella zona centrale dei 140 ettari del Centro dovrebbero quindi sorgere quattro edifici da destinare alla ricerca ambientale, allo studio per la protezione dei consumatori, alle materie di sicurezza (dalla sismologia alle mine antiuomo) e alle riunioni di personale e ricercatori. Il piano comprende inoltre altri progetti di riqualificazione come la costruzione di un nuovo asilo nido per i dipendenti.

«Il concorso di architettura è stato internazionale ed anonimo – ha precisato Massaro Lattuada – la giuria ha voluto premiare i progetti nella loro sostanza indipendentemente dall’equipe che li ha presentati. Ne sono stati inviati moltissimi e, al termine della prima fase, ne sono stati scelti sei».
Tra i “finalisti” selezionati non c’è solo aria europea. Accanto ad architetti francesi, inglesi e italiani compaiono anche i candidati giapponesi della Ishimoto Europe Srl.
Ma ad avere la meglio è stato il gruppo formato dall’Architecture Studio, da Hilson & Moran e dalla Tekne spa. La stessa equipe che ha contribuito alla realizzazione di edifici di importanza mondiale come la sede del Parlamento Europeo di Strasburgo e dell’Istituto del mondo arabo di Parigi.

«Ad aver giocato a nostro favore è stata la possibilità di frammentare la realizzazione del progetto – ha commentato Luca De’ Guidi, ingegnere e direttore generale della Tekne di Milano -. Il nuovo volto del Centro di Ispra nascerà per fasi, in proporzione allo stanziamento dei fondi da parte dell’Unione. Abbiamo inoltre studiato una pianta semplice che dia la possibilità di apportare ulteriori modifiche in futuro». Il piano che ha conquistato la giuria presenta infatti quattro edifici separati – a differenza di altri che individuavano un unico complesso da dividere a seconda delle funzioni – collegati da una strada centrale ed una passerella coperta per spostarsi a piedi da uno all’altro. Ogni edificio disporrà di un parcheggio coperto, di un accesso indipendente e di una sala riunioni illuminata da grandi vetrate laterali. Notevole peso è stato dato inoltre all’impatto ambientale della struttura, improntata alla filosofia del “risparmio energetico” che promette di far risparmiare fino al 20 per cento delle risorse rispetto agli standard europei. «Il segreto sta nella qualità dei materiali – ha concluso De’ Guidi – le tecniche usate per la costruzione delle pareti, dei tetti e delle facciate permetteranno di evitare sprechi e dispersioni di energia».

Il progetto è stato presentato questo pomeriggio al Ccr di Ispra dal suo direttore David Wilkinson e da Dolf Van Hattem, capo dell’unità di sviluppo del sito. La sua realizzazione avverrà per gradi e richiederà circa un paio di anni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Gennaio 2007
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