«Da me vengono anche gli ingegneri dell’Aermacchi»

«Senta: ma alla fine della giornata, dov’è che si mettono le vele?»: insegnare in  un corso che introduce il volo a vela vuol dire a volte rispondere anche a domande come queste. Perchè ormai prendere un volo di linea è un’esperienza che tutti hanno fatto almeno una volta nella vita, ma come un aereo si alzi in volo e ci resti rimane comunque un mistero per tutti.

Ma tra i 183 corsi proposti, nella sessione primaverile di VareseCorsi, ce n’è uno che zitto zitto ha preso le ali e insegna a prezzi politici le basi del volo, quello vero, quello che è degli uccelli e degli alianti.  E’ il corso di introduzione al volo a vela, tenuto da Antonino Pollio dell’aeroclub Adele Orsi.  Un corso che in questa edizione primavera estate 2007 si svolgerà, in 5 incontri, dal 5 aprile al 3 maggio prossimi. Ma che è già alla quinta edizione e ha visto con successo più di 100 persone avvicinarsi al volo a vela o almeno capirne di più, con una serie di lezioni teoriche dove si imparano le più elementari leggi dell’aerodinamica ma anche a sapere che tempo farà guardando le nuvole, con prova di volo guidata finale con aliante in partenza dall’aeroclub.

Il corso, all’interno della fortunata serie comunale,  riconcilia i varesini a una passione che non si osava rendere popolare, facendo capire "dal vivo" cosa succede a quelli che  vedono librarsi dal Campo dei Fiori nelle belle giornate. E facendoli per un giorno, diventare protagonisti di quel che di solito guardano con il naso all’insù.

«Un grande successo, di gran lunga superiore alle aspettative – spiega Pollio, socio Acao, un ex sorrentino di Ceriano Laghetto che ha cominciato a volare solo quando il lavoro gliel’ha permesso vent’anni fa, intorno ai 50 anni – Basti pensare che alla prima edizione si sono presentati in 38, molti di più di quanto ci aspettassimo». Numeri che poi anche i seguenti corsi hanno confermato, pur non arrivando a quel record. «E il bello è che si tratta di persone diversissime tra loro, per lavoro o età. La più giovane di tutti, per esempio, è una sedicenne di Azzate.  Il  più anziano invece ha circa 70 anni». E, tra gli iscritti anche delle straordiarie sorprese: «Mi è capitato di avere tra gli "alunni" persino tre ingegneri dell’Aermacchi. Erano ingegneri strutturali, persone che più che altro fanno calcoli teorici sui progetti della casa aeronautica: seguendo il corso volevano vedere cosa succedeva in pratica, ai loro calcoli».