“Diga” sull’Olona a Malnate: la Provincia preme su Lunardi

Da oltre dieci anni si attendono i lavori per la realizzazione delle casse di laminazione. Il progetto, regolarmente finanziato, fu solo abbozzato nel '91. Ora Villa Recalcati morde il freno

È un tema ricorrente, tanto più sentito quando il cielo si tinge di plumbeo e la pioggia cade per giorni.
Il contenimento delle piene dell’Olona è argomento al quale sono sensibili una quindicina di comuni fra le province di Varese e Milano. Sono i territori che si affacciano direttamente lungo il corso del fiume «quei territorio che- sottolinea il presidente della Provincia Marco Reguzzoni – durante le esondazioni, pagano le conseguenze del superamento degli argini».
Di casse di laminazione lungo il fiume si parla da oltre vent’anni, da quando Malnate e alcuni comuni del Basso varesotto iniziarono a quantificare i danni provocati durante periodi particolarmente piovosi.
Un primo progetto di "Cassa", regolarmente finanziato, s’iniziò a realizzare nel ’91 ai Mulini di Gurone, ma i lavori furono presto sospesi.
Un intervento risolutore fu sollecitato dalla Prefettura di Varese cinque anni più tardi, con una lettera ufficiale del 14 marzo 1996.
Da allora è stato un succedersi di richieste e pressioni al Magistrato del Po di Parma – l’Ufficio titolare degli interventi sui corsi d’acqua – e ai vari ministri che hanno retto il dicastero dell’Ambiente e dei lavori pubblici.
Il 3 luglio di quest’anno, il presidente della Provincia di Varese e le Amministrazioni comunali direttamente interessate dalle esondazioni del fiume Olona, avevano in calendario un incontro a Roma col Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi per sollecitare un intervento risolutivo.
Il "summit" col ministro doveva essere una sorta di tappa conclusiva, dopo che –dal 1996 – la Provincia di Varese aveva ripetutamente informato i Ministri dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici oltre all’Ufficio del Magistrato del Po circa la necessità di definire in tempi rapidi progetti ed esecuzione delle opere necessarie per contenere le piene.
«Quanto la burocrazia si sia accanita sulla Cassa di contenimento delle piene di Gurone (la prima di quattro Casse di laminazione previste lungo il corso del fiume) lo si può dedurre seguendo il percorso cronologico di vicende che hanno dell’incredibile» spiega ancora Reguzzoni. Ed eccola allora, la cronistoria degli ultimi quattro anni.

Il 20 luglio 1998 – due anni dopo i primi, numerosi solleciti di Villa Recalcati – la Provincia di Varese inviava all’autorità di bacino di Parma una lettera nella quale ricordava che erano trascorsi 24 mesi da quando «l’allora Ministro Di Pietro aveva dichiarato pubblicamente di avere stanziato le somme necessarie per i lavori della Cassa di laminazione di Gurone di Malnate, la prima delle quattro previste».
Poiché nessuna novità era intercorsa, la Provincia chiedeva ancora quali nuove e impreviste situazioni avessero contribuito "ad arenare la pratica".

L’11 agosto di quattro anni

fa il Magistrato del Po faceva sapere che il progetto della Cassa di laminazione di Gurone, per un importo di poco superiore a 31 miliardi di lire «è stato approvato ed affidato al Consorzio DE.CO.IDRO, nella seduta del 25 giugno 1997 di questo Istituto».
La delegazione di Parma della Corte dei Conti, tuttavia, «ha negato il visto sul decreto che impegnava la spesa e ha chiesto l’esame da parte della Sezione di Controllo di Roma». Quest’ultima esprimeva parere negativo il 27 aprile ’98.
La questione della Cassa di laminazione tornava al Ministero dei Lavori pubblici che informò, il 6 luglio 1998, la presidenza del Consiglio. Da allora – si legge testualmente nella lettera del Magistrato del Po – «si attende che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ponga all’ordine del giorno del Consiglio la questione perché venga trasmessa alla Corte dei Conti con la richiesta di registrazione».
Da allora – la lettera del Magistrato del Po, ricordiamolo, data 11 agosto 1998 – non è cambiato nulla, nonostante alla missiva del Magistrato abbia fatto seguito due settimane dopo, il 25 agosto, un’altra lettera della Provincia all’allora Presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Saltato e mai più riconvocato, l’incontro di luglio col Ministro Lunardi, la Provincia chiede ora al Ministro un incontro urgente perché si renda conto della necessità di un intervento immediato e non più procrastinabile, che consenta la realizzazione della prima cassa di contenimento delle esondazioni dell’Olona a Gurone di Malnate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2002
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