Sosta a pagamento per riqualificare
Scende in campo il primo cittadino Felice Paronelli per parlare del progetto dei parcheggi a pagamento in zona lago
Il sindaco di Gavirate, Felice Paronelli, scende in campo per sostenere le sue ragioni sulla questione dei parcheggi in zona lago, che diventeranno a pagamento a breve. Attualmente l’area è ancora libera: sono stati solo sistemati dei cartelli con l’indicazione degli orari e delle tariffe, per ora coperti da un sacchetto di cellophane nero.
Il sindaco spiega che il cambiamento non è un’iniziativa fine a se stessa, ma fa parte del più ampio progetto che coivolge l’intero lido, per un investimento di circa 500.000 euro. Una riqualificazione completa, che comporta tra l’altro la sistemazione delle fognature e dell’area giochi e che ha messo a dura prova le casse amministrative. Per intervenire sull’area sterrata adiacente alla pista ciclabile, l’unica che rimarrebbe da riqualificare, il Comune ha deciso di chiedere un contributo a quanti usufruiscono di quel parcheggio.
«Invece di aumentare le tasse ai nostri concittadini per trovare i soldi – spiega Paronelli– , abbiamo cercato una soluazione alternativa: fino a dicembre, gestiremo noi direttamente il parcheggio, per poterne determinare la potenzialità economica».
«La nostra idea è di stabilire quanto può rendere l’area – continua il primo cittadino – per poi darlo in gestione ad un privato. Il privato dovrà, sempre in collaborazione con il comune, investire nell’area per riqualificarla, e godrà della concessione d’uso per un numero di anni tali da poter rientrare dell’investimento fatto».
Il costo del parcheggio sarà di 50 centesimi all’ora, un piccolo sacrificio considerando che nella zona ci sono comunque altri parcheggi in cui è possibile lasciare la macchina liberamente.
«Quel contributo, inoltre, ci permette di stipendiare due vigili per tre mesi che pattuglieranno la pista ciclabile su cui si moltiplicano le segnalazioni di esibizionisti».
Amarezza comunque nelle parole del Sindaco: «Non capisco perchè i cittadini di Gavirate, invece che venire direttamente a parlare con me, hanno preferito rivolgersi alla stampa».
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