Treni merci fracassoni: “Italia e Svizzera trovino una soluzione”

Troppi convogli su una linea troppo vecchia. Il segretario della Regio Insubrica Forte chiama a raccolta i comuni oltreconfine

Quei 75 treni merci al giorno da 1600 tonnellate l’uno sono diventati un problema insubrico. La linea ferroviaria che scorre lungo il Verbano da Bellinzona verso Gallarate e Novara continua a generare polemiche per il rumore dei treni, per la loro velocità di transito nei paesi e per le vibrazioni che causano danni alle abitazioni dei paesi che attraversa. Prima i comitati nati nel Gambarogno, poi le proteste da parte italiana di alcuni comuni come Castelveccana e Laveno (passaggi alivello sempre chiusi e tremori alle abitazioni), poi è venuto il turno della chiesa di Colmegna che subisce le vibrazioni e ha vistose crepe nei muri. Insomma l’aumento dei treni su una linea pensata e realizzata 125 anni fa comincia a far preoccupare i cittadini che ci vivono. Anche il tema delle sostanze pericolose che vengono trasportate è stato motivo di dibattito.

Il segretario della regio Insubrica Roberto Forte ha registrato negli anni le criticità che si stanno verificando una appresso all’altra, comprese le perdite verificatesi l’anno scorso da alcuni container che trsportavano materiale infiammabile. da qui l’appello a tutte le amministrazioni, alle province che compongono l’Insubria e al canton Ticino che ne è la rappresentanza svizzera. «Prima che la situazione degeneri sarà importante riunire i rappresentanti dei comuni e delle istituzioni attorno ad un tavolo per capire come integrare i nuovi volumi di traffico con la situazione attuale – sostiene Forte – vanno, inoltre, chiamati al tavolo anche Rfi e Ffs per capire quali sono le disponibilità per insonorizzare la ferrovia e rendere queste vibrazioni meno dannose».

L’intervento di Forte giunge in un momento delicato in quanto l’obiettivo dei gestori ferroviari è quello di arrivare a 90 treni merci al giorno su questa linea e quindi di cominciare a far montare una nuova ondata di malcontento nella popolazione insubrica (italiana e ticinese) interessata dalla linea. Le domande alle quali va trovata una risposta urgente sono molte ma quelle essenziali sono sicuramente tre: cosa passa su questa linea e quali standard di sicurezza sono applicati; quando si provvedrà a risolvere il problema annoso delle vibrazioni e dei rumori; quali sono i progetti di duplicamento della linea e quando diverranno realtà. Sull’ultimo quesito ci sarebbe molto da discutere in quanto si parla da anni di un secondo binario in galleria con tre varianti diverse. dal futuro di questa linea, infine, dipendono anche il futuro turistico dei paesi di lago, nel senso di potenzialità non sfruttata per collegare il lago alle grandi stazioni internazionali, e il futuro di molte aziende dell’area che vivono di trasporto intermodale. Se tutti i nodi vengono al pettine ora è il momento di quello più duro da sciogliere, la ferrovia del verbano.

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Pubblicato il 28 Luglio 2007
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