Un blog per salvare gli alberi di Lavena
Si chiama Radiolavena ed è incentrato su alcuni interventi di edilizia osteggiati dai cittadini
La montagna viene giù, e a salvarla sarà internet.
Chiunque sia passato lungo la strada provinciale che collega Lavena Ponte Tresa a Brusimpiano avrà notato, all’altezza della rotonda per Cuasso al Monte quel tratto di costone della montagna completamente disboscato. Proprio dietro al grotto Bagat, infatti, da alcuni mesi è in atto un’opera di taglio delle piante che ha allarmato e non poco gli abitanti della località lacustre. Quel buco nella boscaglia, dapprima piccolo e poi sempre più ampio ha suscitato vari interventi e ha addirittura ispirato un vero e proprio blog www.radiolavena.blogspot.com tutto dedicato ai presunti scempi che si vogliono o si stanno compiendo a Lavena, frazione "turistica" della cittadina. Nelle pagine del diario on-line si passano al vaglio i tre progetti sotto accusa a partire dal disboscamento, passando per il progetto dell’albergo nell’area della Vecchia Filanda fino ad arrivare al terzo vertice di quello che viene definito il "triangolo del cemento", dove si costruiranno villette.
A capo della protesta c’è il pontresino Gianluigi Pozzi, già noto per alcune iniziative sul territorio legate all’ambiente. "Lavena è sotto assedio con tre progetti urbanistici che provocheranno danni ambientali – sostiene nel suo blog Pozzi – a partire dal progetto dell’albergo alla ex-fabbrica di materie plastiche. In evidenza in questi giorni c’è invece il taglio delle piante indiscriminato nella zona del grotto Bagat". Secondo Pozzi quel taglio è stato effettuato senza regolari autorizzazioni e si chiede come si sia potuto permettere tale scempio. Sul blog c’è anche lo sfogo di alcuni cittadini e del comitato in difesa dell’ambiente di Lavena che sostiene la battaglia di Pozzi.
Il proprietario dell’impresa autrice dei lavori risponde chiaramente alle parole di Pozzi: «Consiglierei al signor Pozzi di attendere la prossima primavera quando i lavori di messa in sicurezza del versante franoso saranno terminati – sostiene Alberto Danesi della Italstrade- quell’intervento, tanto criticato, è stato approvato dalla comunità montana Valganna e Valmarchirolo proprio per mettere in sicurezza le sottostanti abitazioni. Le piante tagliate erano troppo pesanti e spesso pietre anche abbastanza grosse finivano sulle case. Dopo aver finito il lavoro di pulitura passeremo alla piantumazione e al rimboschimento dell’area». Per quanto riguarda le autorizzazioni non regolari Danesi risponde che l’unica irregolarità era una valutazione ambientale scaduta da pochi giorni.
Nessuno scempio ambientale, dunque, secondo l’impresa ma solo un’opera definita di disgaggio che servirà a rendere più sicuro il versante della montagna. Il disboscamento, inoltre, continuerà fino alla cima della collinetta (alla sommità della quale mancano una ventina di metri al momento) e solo allora le ruspe si fermeranno. Il risultato finale del lavoro, dunque, si vedrà solo alla fine dell’intervento, previsto per la primavera prossima.
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