Diritto allo studio: è scontro tra maggioranza e opposizione

Il nuovo piano per il 2007/2008 non accontenta il consigliere di minoranza Rossi che, anche in qualità di preside del liceo Sereni, risponde all'assessore all'istruzione Buchi

Il diritto allo studio scatena il dibattito a Luino. Dopo la presentazione in consiglio comunale del piano per l’A.S. 2007/2008 da parte dell’assessore alla cultura e all’istruzione Pierfrancesco Buchi è nato un botta e risposta tra il consigliere comunale di minoranza e preside del liceo Emilio Rossi e l’assessore autore del piano. Ecco i testi delle due lettere partendo da quella dell’assessore Buchi. A seguire la risposta di Rossi.


Da anni il Comune di
Luino svolge attività per la prevenzione
del disagio giovanile
, che con progetti concreti accoglie e coinvolge
adolescenti e preadolescenti. Ricordo, ad esempio, l’importante ruolo giocato
dal CAG che da 9 anni con le scuole medie inferiori porta avanti interventi di
prevenzione del disagio e da 3 vengono invece garantiti nelle scuole superiori
interventi sulla prevenzione alle droghe. Da un anno è stato poi attivato il
progetto “Educativa di strada” per recuperare giovani in difficoltà
direttamente nei loro luoghi di ritrovo. Finanziati interamente dal Comune sono
inoltre i vari sportelli psicologici e le conferenze a tema.

Anche sul tema della mediazione e dell’integrazione culturale
il Comune è attivo da anni organizzando momenti di incontro sul territorio con
i genitori e di confronto scuola\famiglia.

Per quanto concerne
specificatamente il dopo scuola,
il servizio potrà essere organizzato nel caso ci fosse un’adeguata domanda
dell’utenza che sinora non c’è stata: l’esperienza di Voldomino con il centro
Zanin non è di per sé significativa, in quanto l’offerta gratuita di un
servizio come quella del doposcuola potrebbe, in assenza di adeguate
valutazioni sul tipo di domanda ed il tipo di doposcuola che si intende
offrire, favorire un “parcheggio” indiscriminato dei bambini. Ritengo che
l’organizzazione del tempo libero dei bambini sia di cruciale importanza e
richieda una valutazione attenta da parte delle istituzioni e delle famiglie;
non può certo esaurirsi nel coinvolgimento delle associazioni di volontariato,
per quanto meritoria ed importante sia l’attività da queste ultime svolta.

Fondi residui: il risparmio
dello scorso anno è derivato dall’effettuazione di meno ore di sostegno
rispetto a quelle preventivate e dalla mancata attuazione di progetti da parte
di alcune scuole o dal loro finanziamento con fondi ministeriali. In ogni caso,
i residui vengono impiegati sempre per
il Diritto allo Studio.

Il controllo rigoroso
sui fondi erogati alle scuole materne
è sempre stato effettuato, anche senza controlli di qualità grazie ad una
specifica commissione in cui siedono i rappresentanti delle materne ed i
rappresentanti del Consiglio Comunale (Non ho mai avuto il piacere di
incontrare nelle svariate sedute della commissione il rappresentante da Lei e
dal suo gruppo politico nominato. Mi lascia perplesso il fatto che in una
riunione di fine luglio, Lei ci abbia chiesto ufficialmente di introdurre i
rappresentanti delle minoranze nella commissione stessa, nonostante ci sia già
e sia stato indicato proprio da Lei tre anni fa…). Le nostre materne offrono
servizi di alto livello a fronte di rette basse: comunque i questionari si
possono fare, così come i controlli qualità. Anzi a questo punto propongo di
farli anche ad esempio alle scuole superiori per consentire una valutazione
generale sui Dirigenti, le loro attività e i metodi didattici degli insegnanti
(oltretutto proprio il ministro Fioroni recentemente ha chiesto “una verifica
nelle scuole sui Dirigenti e i professori fannulloni ed assenteisti”).

Sulle Materne il
sostegno del Comune è veramente ingente: una quota rilevante del saldo del
contributo spettante agli asili, in base alla Convenzione stipulata con questi
ultimi, viene liquidata in base alle “esigenze straordinarie” che prevedono in
primis gli interventi sui fabbricati. Va poi sottolineato il contributo
rilevante per la spesa degli insegnanti di sostegno che da due anni viene
rimborsata per intero. Possiamo, se lo gradisce, organizzare un incontro con ad
esempio il Dott. Piazza di Voldomino o gli altri referenti delle materne per
spiegarLe bene come vanno le cose da vari anni.

Mensa di Voldomino: il servizio
mensa del mercoledì e del venerdì non è stato attivato lo scorso anno in quanto
c’erano solo 3 richieste: quest’anno verrà ripetuta l’indagine.

Libri di testo: per le
famiglie indigenti c’è il contributo regionale. Sostengo fortemente la
possibilità di comodato dei libri per i ragazzi perché è un buon aiuto per le
famiglie, infatti lo abbiamo attivato
alle medie nonostante ci sia una circolare ministeriale che lo vieti…(ne era a
conoscenza?). Non dobbiamo però sottovalutare il fatto che troppo spesso i
nostri ragazzi, soprattutto quelli delle superiori, acquistano libri imposti
dalle scuole che poi non usano. I Dirigenti dovrebbero vigilare, come accade
alle medie inferiori di Luino dove c’è una gestione molto attenta e scrupolosa
a riguardo; sarebbe quindi opportuno che anche gli altri ponessero maggiore
attenzione su questa problematica.

Spero di essere stato
chiaro e di averLe dato degli spunti di riflessione.

Pierfrancesco Buchi

Assessore
all’Istruzione

———————————————————————————————–

In
merito ai “chiarimenti” sul Diritto allo Studio, apparsi in questi giorni sulla
stampa locale, a firma di Francesco Buchi, assessore all’Istruzione del Comune
di Luino, sarei tentato di concludere la querelle con un silenzio più eloquente
di ogni altra parola. Le affermazioni di Buchi sono, infatti, infarcite di tali
meschinità, di larvati riferimenti personalistici, di messaggi criptati in codice, raccolti tra la più maleodorante
spazzatura, da non essere degne di considerazione. Che direbbe il mio
interlocutore se per muovere delle legittime critiche alla sua azione politica
facessi ad esempio riferimento al suo curriculum scolastico o professionale o
alla sua attività imprenditoriale? Questo non ha nulla a che vedere con la Politica
con la P maiuscola: è solo un malvezzo paesano da cui il giovane Buchi, nel
vasto campo da cui Chiara ha tratto le sue migliori performance, non va
indenne.


Anche in Consiglio Comunale non mi sono mai permesso di inveire contro
le persone in quanto tali, ma mi sono limitato unicamente ad esprimere il mio
dissenso sulle loro scelte politiche e mi sforzerò anche in futuro di attenermi
a questo codice comportamentale, augurandomi che le riunioni del civico
consesso si configurino sempre più come una libera palestra di idee, nel pieno
rispetto dell’avversario, senza censure preconcette. Peraltro, ho continuato a
conservare legami di amicizia anche con consiglieri schierati su posizioni
diverse dalle mie, seduti sui banchi della maggioranza. Ora mi domando quale
furia perversa abbia indotto l’assessore Buchi a tranciare pesanti giudizi non
solo sulla mia attività politica, ma anche, con insinuazioni neppure troppo
velate, sulla qualità della mia gestione dirigenziale in seno al liceo che
dirigo da sei anni, non esitando ad infangare la reputazione dei miei docenti
che lavorano con un impegno ammirevole per accreditare la scuola agli occhi
dell’opinione pubblica. Prova ne sia che la popolazione scolastica è passata
dalle 30 classi dell’anno 2000 alle
attuali 44, con un numero di iscritti che supera le 900 unità, segno evidente
che la fiducia nella nostra istituzione è andata via via aumentando.


Mi fa
specie, comunque, che un “assessore all’Istruzione” non sia al corrente che la
nostra scuola, come del resto l’ISIS di Luino, dal 2003 ha conseguito la
certificazione di qualità. Certificazione che viene rinnovata ogni anno e richiede,
tra le altre procedure, la somministrazione di un questionario di soddisfazione
all’utenza ed una revisione costante dell’operato della dirigenza. Ma tant’è.
Invece “le scuole materne offrono servizi di alto livello” parola d’assessore:
non si discute. La verità per Buchi si identifica con le proprie convinzioni
personali, benché non suffragate da dati oggettivi. E perché i questionari
proposti dall’assessore dovrebbero essere riservati solo alle scuole medie
superiori e non alle altre di grado inferiore? Si dà per scontato forse che i
“fannulloni e assenteisti” si annidino solamente ai livelli più alti? Ipse
dixit. E perché mai mi dovrei incontrare con il signor Piazza e non con gli
altri presidenti delle scuole materne, definiti in modo poco pertinente, “referenti”,
che invece da anni si adoperano per gestire disinteressatamente realtà non
facili? Quali meriti e quali competenze dirigenziali e pedagogiche ha
conseguito il signor Piazza in questi pochi anni di presidenza alla scuola
materna di Voldomino? Comunque non mi sottrarrò a nessuna forma di confronto,
dal momento che sono stato anch’io, e per lungo tempo, presidente del Consiglio
di Amministrazione della scuola materna di Colmegna ed in seguito socio
fondatore e presidente della Comunità Alloggio “Casa Famiglia”.



Secondo Buchi
una circolare vieterebbe di distribuire i libri in comodato. Non mi soffermerò
sul valore delle circolari ministeriali che piovono ogni giorno sulle scuole a
cui la legge N°59 del 15.03.1997 ha riconosciuto l’autonomia. Esse non sono
prescrittive, ma solamente orientative. Se ciò non fosse, anche l’assessore e
la dirigente delle scuole medie inferiori avrebbero disatteso le disposizioni
superiori. Peraltro per quanto riguarda il pesante onere finanziario derivante
dall’acquisto dei libri di testo, avevo suggerito una soluzione ben diversa.
L’assessore se l’è dimenticata? Avevo citato, a titolo esemplificativo, la delibera
della Giunta del Comune di Milano che ha stabilito di erogare un bonus di 200 €
a tutte le famiglie degli alunni che entrano in prima media. Ma su questo punto
l’assessore glissa. E’ proprio vero che la miglior difesa è l’attacco, che
consente di non rispondere a degli interrogativi che le minoranze hanno
suggellato con un voto unanime di dissenso in Consiglio Comunale. Tra l’altro,
Buchi non è stato neppure in grado di rispondere adeguatamente alle richieste di
chiarimento relative agli stages per studenti, attraverso un discorso fumoso
dove si sono mescolati il volontariato, iniziative culturali di diverso tipo e
chi più ne ha più ne metta.  E per
quanto riguarda lo “Spazio Arcobaleno”, che il saccente assessore liquida con
giudizi sommari e superficiali, mi domando se abbia almeno avuto la compiacenza
di leggere il progetto e si sia preoccupato di recepire il giudizio delle
insegnanti delle Elementari di Voldomino. La domanda dell’utenza è strettamente
legata al tipo di offerta che viene
formulata.


Bella ricompensa per gli operatori volontari le esternazioni dell’assessore
all’Istruzione  che definisce la loro
attività pomeridiana un semplice parcheggio, in un quartiere a rischio come
quello di Voldomino! Buchi dovrebbe perlomeno scusarsi e vergognarsi per le sue
sconsiderate affermazioni. Se sono queste le modalità da lui adottate per
stabilire una rete di collaborazione con le scuole, l’assessore all’istruzione
può chiudere bottega quando vuole. Potrà continuare, dall’alto delle sue
presunte “competenze psico-pedagogiche” ad organizzare incontri per genitori,
insegnanti, ecc., come ha fatto in passato, senza il preventivo coinvolgimento delle scuole! Del resto, anche quando
si è trattato della scelta della cooperativa sociale a cui affidare il compito
di gestire gli incontri con gli studenti, gli operatori della scuola non sono
stati neppure interpellati.


Il Buchi
pensiero ha dunque una ben strana concezione della democrazia, che dovrebbe
coincidere con le sue dogmatiche ed irrevocabili scelte. I suggerimenti che
provengono da altre parti sono soltanto inutile ciarpame da relegare in
soffitta. Una commissione non può essere come il Senato di Diocleziano, la cui
sola funzione era quella di decidere quale salsa dovesse accompagnare il rombo
che arrivava sulla tavola dell’imperatore. Se vuole inaugurare una politica di
muro contro muro, anche all’interno di un organismo nato sotto i migliori
auspici per stemperare le animosità e le contrapposizioni frontali, lo dica
subito: noi comunque non siamo disposti a ritirarci sull’Aventino.    

  Emilio
Rossi – consigliere comunale di
minoranza

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Settembre 2007
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